E fu così che l’opinione pubblica venne a sapere che la celebre e stupenda bianca rupe Scala dei turchi, è di proprietà di un privato e non del Comune di Realmonte (AG). Io perlomeno non lo sapevo e credo anche che il 99% di chiunque non sapesse e non immaginasse minimamente che fosse di un privato, ma immaginava fosse un sito demaniale o al limite comunale.
A tal proposto, si apprende dai media che è stato raggiunto un accordo di spartizione dei diritti economici col proprietario, un accordo settantennale, ossia, pare che per i prossimi 70 anni gli introiti del sito derivanti da imposte su attività commerciali, di merchandising, gadget, souvenirs, diritti cinematografici, sportivi, e sinanco diritti fotografici, e la ripartizione sarà la seguente: il 70% al proprietario del sito ed i suoi discendenti, e il 30% al Comune di Realmonte.
Una notizia sorprendente che pone inevitabilmente una domanda: è andata a finire come nel film di Totò, quando per ogni foto scattata alla fontana di Trevi il turista doveva pagare al proprietario 100 lire? 😂.
Scherzi a parte, e a parte che nel film Totò interpretava un truffatore, mentre per la Scala dei turchi vi è un legittimo proprietario, vorrei capire cosa comporta per esempio per il turista medio che mentre è ivi in vacanza, decidesse di scattare una serie di fotografie in ricordo dei giorni di ferie balneari e turistiche, dovrà pagare per quelle foto?
