Scarpe&Scarpe: 11 punti vendita già chiusi

0
82

Scarpe&Scarpe: 11 punti vendita già chiusi in tutta Italia tra cui quello di Genova Rivarolo, altri 3 con chiusure annunciate.

Filcams Cgil “Lavoratrici e lavoratori in lacrime, dopo anni di sacrifici. Chi ancora lavora nei punti vendita ancora aperti vive nell’incertezza sul proprio futuro. Non resteremo a guardare.”

Genova –  Il 21 settembre A Genova ha chiuso il punto vendita Sarpe&Scarpe di Rivarolo e progressivamente l’azienda ha chiuso altri 10 negozi della catena in tutta Italia (Calenzano (Fi), Cornaredo e Vauzaghello (Mi), Latina, Marcon (Ve), Milazzo (Me), Quartu (Ca), Roma Fiumicino, Roma Ikea e Roma Romanina), annunciando questa settimana ulteriori 3 chiusure a partire dalla fine di novembre (Ascoli, Bologna Borgo, Palermo Ingastone). L’azienda ha lasciato le lavoratrici e i lavoratori dentro una scia di lacrime e disperazione, lavoratrici e lavoratori che per anni hanno creduto nel suo progetto e nelle sue strategie di espansione commerciale. Anni di sacrifici senza mai tirarsi indietro davanti alle necessità organizzative e di carichi di lavoro, con l’unico obiettivo di far funzionare al meglio i punti vendita; anni in cui molto spesso la famiglia è venuta dopo i bisogni aziendali. Di questo nessuno ha tenuto conto, si sono guardati invece i freddi numeri che non hanno cuore, quel cuore che le lavoratrici e i lavoratori hanno messo invece nel loro lavoro quotidiano senza mai risparmiarsi. Tutto questo non si può cancellare tirando giù una saracinesca, perché dietro una divisa e una targhetta identificativa ci sono delle persone, madri e padri di famiglia che non meritavano questo trattamento. A loro va la nostra massima solidarietà e vicinanza, così come continueremo a stare a fianco di tutti coloro che invece continuano a lavorare nei punti vendita ancora aperti perché meritano chiarezza su cosa ne sarà del loro futuro. Gli errori fatti dalla direzione aziendale non possono e non devono ricadere su chi per vivere ha bisogno di lavorare. Purtroppo, in questo momento di emergenza sanitaria e nel rispetto delle ordinanze Regionali, su Genova non ci è possibile fare azioni di protesta di piazza come si stanno organizzando in altre città, ma una cosa è certa: come Organizzazione Sindacale non possiamo e non vogliamo guardare saracinesche che si abbassano senza fare nulla; non lo meritano i lavoratori che sono rimasti senza occupazione e non lo meritano i lavoratori che non hanno certezze sul destino dei loro punti vendita ancora aperti.