SCONTRO USA-IRAN: LA GUERRA E’ VICINA?

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Sembra che la tensione sia sempre più alta tra Iran e Stati Uniti, dopo l’abbattimento di un drone Usa da parte dei pasdaran.

Nel frattempo però Theran smentisce le notizie di stampa che parlavano di un imminente attacco degli Stati Uniti e definendo “falso” il presunto contenuto delle dichiarazioni di funzionari iraniani citati da una agenzia di stampa britannica.

Intanto Trump attacca di nuovo: “La scorsa notte eravamo pronti a colpire tre diversi siti, quando ho chiesto quante persone sarebbero morte. 150 persone è stata la risposta di un generale” sostenendo che per questo “dieci minuti prima che partissero i bombardamenti li ho fermati, non erano proporzionati all’abbattimento di un drone senza pilota”.

La motivazione iniziale e ufficiale delle sanzioni statunitensi è quella del coinvolgimento iraniano nel conflitto siriano a sostegno di organizzazioni definite terroristiche. E’ davvero questo il motivo che manda avanti Trump? Inoltre, la guerra economica all’Iran si inscrive in una strategia più ampia di destabilizzazione dell’area mediorientale promossa dagli Stati Uniti e dai suoi alleati Arabia Saudita e Israele. Qual è l’orizzonte complessivo di questa strategia? Lo abbiamo chiesto a Farian Sabahì, docente presso l’universita John Cabot di Roma, esperta di Iran e autrice del libro “Il bazar e la moschea. Storia dell’Iran 1890-2018”