Scopri tutti gli argomenti Coronavirus: da Pelago arrivano le mascherine disegnate dai bambini

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L’azienda Agile si è riconvertita nel realizzare i dispositivi di protezione individuale e ha lanciato un concorso per i più piccoli

Un concorso tra i bambini fiorentini per scegliere i disegni che troveranno posto su 2.000 mascherine per la Fondazione Tommasino Bacciotti: è l’idea dell’azienda Agile di Pelago, che dopo aver recentemente riconvertito la sua attività per la produzione di dispositivi di protezione individuale ha lanciato una gara tra i più piccoli, costretti a restare a casa in queste settimane. Inviati sui social, i 20 disegni dei bambini fiorentini che riceveranno più like diventeranno così i modelli per le 2.000 mascherine che verranno donate alla onlus fiorentina.

“Tutto è nato per caso – spiegano gli ad di Agile, Lapo e Lorenzo Roccia – osservando i disegni dei figli: avevamo già in mente di donare delle mascherine a chi ne ha bisogno, e abbiamo pensato che per farle indossare ai bambini non ci fosse nulla di meglio dei disegni realizzati dai loro coetanei. Da qui l’idea di un concorso che potesse coinvolgere quanti più bambini possibile in quest’operazione di solidarietà”.

I bambini hanno tempo fino alle ore 13 di venerdì 8 maggio per mandare i disegni della prima cosa che faranno appena potranno uscire in totale libertà, caricandoli su Instagram con i tag #appenaescofirenze, @maskin_byagile @fondazionetommasinobacciotti. Poi Agile procederà con la stampa e la realizzazione delle mascherine con marchio Mask-in – per un controvalore economico di oltre 10.000 euro – e la consegna a Paolo Bacciotti entro pochi giorni.

Tutto è nato dall’esigenza di mettere in sicurezza i dipendenti di Agile già a partire da metà marzo. “Lavoriamo nel settore moda per le grandi firme – aggiungono i due imprenditori – e in una settimana abbiamo acquistato i dispositivi, ma gli ordini erano tutti bloccati o annullati, quindi abbiamo deciso di trasformare l’attività. Nell’arco di 20 giorni abbiamo elaborato il nuovo marchio, studiato la fattibilità e messo in piedi la filiera produttiva, acquistando i materiali e macchinari necessari alla realizzazione di questi dispositivi. Oltre al modello classico ne abbiamo sviluppato altri, inclusi quello lavabile e personalizzabile o la versione per bambini”.