Scuola, pochi 1,5 miliardi di euro per ripartire

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Do dopo anni di tagli e sottofinanziamenti, la scuola nel decreto rilancio trova risorse per 1,5 miliardi di euro e la stabilizzazione dei precari: 16.000 posti in più da settembre, 32.000 in totale. Pochi? Tanti? Per Anna Maria Santoro, responsabile della contrattazione della Flc Cgil, non ci sono dubbi: “Queste risorse sono del tutto insufficienti per far sì che la scuola riparta in presenza e in sicurezza a settembre”. E non c’è solo un problema di quantità, ma anche di qualità: “Viene assolutamente privilegiata la spesa per beni e servizi, come tablet e computer, per i quali risorse sono già arrivate – incalza la sindacalista –, mentre non si investe affatto sul bene più prezioso della scuola, che è la sua forza lavoro fatta di docenti e Ata”.

Manca, in particolare, la possibilità di potenziare l’organico. Pare che su questa possibilità di assumere docenti in più il Mef abbia dato la sua disponibilità, rigettata però dalla ministra. “Come si fa soprattutto per i più piccoli – incalza la sindacalista – a garantire il necessario distanziamento”? Idem per l’edilizia scolastica, su cui si sarebbe dovuto investire anche in questo caso per garantire classe ed edifici sicuri a settembre.

Stefano Iucci