Scuola. Premio Galdus, assessore all’Istruzione: l’errore è il motore di ogni invenzione

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Milano – L’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia è intervenuta oggi all’auditorium Giovanni Testori di Palazzo Lombardia alla cerimonia di consegna del Premio Galdus 2019.

Promosso dalla scuola professionale Galdus di Milano in partnership con Regione Lombardia, Librerie la Feltrinelli, Prima Effe Feltrinelli per la scuola, l’iniziativa ha avuto come tema di questa edizione ‘L’errore opportuno’.

Al concorso hanno partecipato oltre duemila studenti di 70 classi delle scuole medie e superiori con laboratori e incontri di letteratura, poesia e arte.

La giuria presieduta dal maestro Franco Loi e dalla senatrice Liliana Segre e composta da giornalisti, scrittori, insegnanti e artisti, ha premiato con il riconoscimento speciale ‘La chiave di lettura del premio Galdus’, il presidente emerito della Corte costituzionale Paolo Grossi.

Presente alla cerimonia anche Diego Montrone, presidente di Galdus, la scuola professionale che da quasi 30 anni, a Milano, prepara gli studenti che hanno concluso la terza media ad un mestiere in otto settori professionalizzanti (ristorazione, oreficeria, cura del verde e zoo garden, informatica e sistemi elettrici ed elettronici, amministrazione e gestione eventi) in sinergia con circa 2.000 aziende del territorio.

Ai giovani tra i 15 e i 25 anni, la scuola offre inoltre la possibilità di conseguire un titolo di studio lavorando grazie all’apprendistato di primo livello, un contratto di lavoro che prevede periodi di formazione a scuola e on the job, in impresa.

L’ERRORE MOTORE DI OGNI INVENZIONE – “Viviamo – ha detto l’assessore Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia – in un’epoca ossessionata dall’efficienza e dall’apparire sempre perfetti. L’errore assume, quasi sempre, i tratti del fallimento e diventa troppo spesso il terreno su cui crescono dileggio e umiliazione. L’errore, invece, rappresenta il carburante del pensiero, il motore di ogni invenzione, la spinta verso la ricerca della verità. Capire dove l’errore ci è utile, è chiaro segno di intelligenza. E soprattutto è la porta attraverso la quale si entra in contatto con la natura intima e caratteristica dell’uomo, l’imperfezione. Scoprirsi imperfetti non deve essere fonte di vergogna, ma di curiosità, perché è la condizione della vita stessa”. “La libertà umana – ha continuato l’assessore – non può esistere senza libertà di cambiare, e quindi di commettere errori. Noi siamo il risultato di una lunga catena di imperfezioni: sanandone alcune ne riveliamo delle nuove. Commettere errori, quindi, è la chiave della creatività, quando cerchiamo di porvi rimedio, quando osiamo, quando cerchiamo di superare uno dei nostri limiti”.
“Guai, dunque, a essere perfetti: perfetto – ha concluso la titolare regionale dell’Istruzione – significa compiuto, non più migliorabile. Praticamente, morto. Dunque, ragazzi, se vedete una buona strada da percorrere, prendetevi il rischio, andate: sbaglierete di sicuro, ma agli errori c’è rimedio, e ognuno di essi vale come una moneta d’oro nella vostra tasca”.