SCUSACI GIUSEPPE, NOI SIAMO ABITUATI AD ALTRO

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conte
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Caro Presidente Conte, ci scusi. Noi non siamo abituati alle persone perbene che fanno i politici, noi non siamo abituati alla diplomazia, all’eleganza, noi non siamo abituati a chi va in Europa e porta risultati che non hanno precedenti e che viene riconosciuto dai colleghi una persona seria. ..
Noi siamo abituati a presidenti che dopo aver svenduto l’Alitalia agli arabi, si sono dovuti accollare un bidone da 168 milioni di euro che sta marcendo a Ciampino perchè non ci sono hangar che lo possano custodire. Noi siamo abituati a presidenti che la sera, per sciogliere lo stress, organizzavano “cene eleganti” con mignotte e menestrello al seguito e che hanno lasciato il loro incarico con 575 punti spread e asserendo che “i ristoranti e gli aerei erano pieni” e, contemporaneamente, abbiamo dovuto prendere un tagliatore di teste per evitare il default.
Noi siamo il popolo del “Papeete”, che incoraggia il Ministro dell’interno a ballare con la testa nelle tette delle ragazze, che fa il DJ sorseggiando un mojito . Noi siamo abituati a politici che asserivano che Ruby rubacuori era la nipote di MubaraK . Noi siamo abituati alle igieniste dentali che dopo aver fatto i “cioppini” al presidente del consiglio diventano consigliere Regionale e, stessa sorte, è toccato al figlio rincoglionito dell’ ex leader del carroccio. Noi siamo abituati ad avere in parlamento gente come Razzi e Scilipoti, alle sgallettate siliconate di Forza Italia. Noi siamo abituati a gente che ha messo in condizione la Senatrice Segre ad avere la scorta!
Noi siamo abituati a gente che ha distrutto la sinistra di Berlinguer, il centro di Moro e la destra di Almirante .
Lascia stare Giuseppe, ritorna ad insegnare e a fare l’avvocato, questo paese ormai è senza speranza per la vergognosa e inaccettabile ignoranza di parte del suo elettorato .
Vediamo oggi cosa accadrà, in tutti i casi, per quanto mi riguarda, in questi pochi mesi sono stato orgoglioso di essere stato rappresentato da Lei come Presidente.
Comunque vada, grazie di tutto.
Marco Cristi