«Se la Lombardia avesse voluto, avrebbe potuto fare di Alzano e Nembro zona rossa»

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Il premier Giuseppe Conte lancia un vero e proprio missile contro il governatore Attilio Fontana. Lo fa armando la penna per scrivere una lettera indirizzata al quotidiano online Tpi.it, che da giorni ha puntato la lente sulla spinosa questione, aperta in precedenza anche da Avvenire, attraverso la denuncia di alcuni operatori sanitari sull’anomala situazione creatasi nell’ospedale della bassa Val Seriana dopo il primo caso di Covid–19.

«Non vi è argomento da parte della Regione Lombardia – ha sottolineato Conte – per muovere contestazioni al governo nazionale o ad altre autorità locali. Se la Regione Lombardia ritiene che la creazione di nuove zone rosse andasse disposta prima, con riguardo all’intero territorio regionale o a singoli comuni, avrebbe potuto tranquillamente creare “zone rosse”, in piena autonomia».

Come del resto, rincara Conte, hanno fatto «altre Regioni come il Lazio, la Basilicata e la Calabria », disponendo zone off limits «limitatamente a specifici comuni » attraverso un’ordinanza che, secondo la legge 833 del 1978 (art. 32), spetta non solo ai governatori ma addirittura agli stessi sindaci quando si tratta di prendere decisioni “contingibili e urgenti” in materia di igiene e sanità pubblica. Un testo richiamato, non a caso, nell’ordinanza emessa da Stefano Bonaccini per recintare Medicina.