Se non fossi diventato un calciatore, sarei diventato un ladro o un criminale

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Ad un certo punto stavo pensando di lasciare il paese senza chiedere l’autorizzazione. Mi sono detto che dovevo andare in un altro paese, prendere un passaporto e giocare lì. Avevo due opzioni: essere un bandito che rubava e commetteva crimini o diventare un calciatore. Ho scelto di diventare un calciatore”.

Crescere sotto il dominio dell’Unione Sovietica non deve essere stato così facile per uno che è sempre stato sopra le righe. Carattere indomabile e talento da vendere. Pallone d’Oro nel 1994 e capocannoniere nel Mondiale americano dello stesso anno.

“Era il 1995 e decisi di andare via dal Barcellona. Avevo due proposte dall’Italia, l’Inter mi offriva molto di più ma scelsi il Parma perché ero convinto potessi vincere qualcosa, era la squadra giusta”.

La storia purtroppo disse altro, il “Dio bulgaro” non riuscì a mostrare la propria classe in Italia.

Carattere forte che spesso lo ha portato a litigare con molti suoi compagni ed allenatori. Ma anche con la frangia più estrema del tifo bulgaro. Si gioca Bulgaria-Inghilterra e i tifosi di casa si rendono protagonisti di offese razziste nei confronti dei giocatori inglesi di colore. Hristo è presente in una trasmissione tv e non nasconde la propria amarezza scoppiando a piangere.

“Questa gente va buttata fuori dagli stadi. Basta! E, se serve, si escluda la Bulgaria dalle coppe com’è accaduto all’Inghilterra alla metà degli anni Ottanta dopo la tragedia dell’Heysel”.

Buon compleanno, Stoichkov! +54 ⚽️                                                                                                         fonte calcio totale facebook