SEA WATCH. UNA GIORNATA SUI SOCIAL E DAVANTI ALLE TV. IL RACCONTO SU FUTURO E’

0
76

Sul blog dei “partigiani siamo noi”, i giovani della Cgil, “Il futuro è” scrive Ciro Randazzo:
Una diretta video andata avanti più di quattro ore. Una telecamera fissa, posta su un gommone al largo di Lampedusa, riprende la Sea Watch3 con la prua puntata verso l’isola. Si affianca una lancia della Guardia di Finanza, gli ufficiali salgono a bordo mentre noi da casa continuiamo a surfare tra social e siti di informazione, a fare zapping tra i canali all news, con gli occhi puntati su questa trasmissione dalle immagini non troppo movimentate ma che ti fa sentire al centro del Mediterraneo a dare manforte a Carola Rackete e al suo equipaggio. A margine del flusso video lo scontro di civiltà tra le forze del bene e quelle del male, le seconde sempre molto attive su facebook.
I cuoricini rossi fronteggiano le faccette arrabbiate di chi vorrebbe affondare la nave della ong tedesca con la sua capitana, l’equipaggio e il carico di naufraghi che porta in pancia.
Le immagini non permettono di capire cosa accada a bordo. A chiarirlo ci penserà – nel corso del pomeriggio – un video del capitano Carola che racconta in diretta del blitz delle Fiamme Gialle sulla nave per controllare i documenti dell’equipaggio in attesa di nuovi ordini dai propri superiori.
Intanto in tempo reale i commenti si susseguono: dai predicatori di odio che rilanciano le parole d’ordine del loro leader Felpini, vaneggiando di invasioni e affondamenti, di carceri e cannoni, di scontri di religione e riferimenti immancabili e gratuiti alla ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Dall’altra parte, con pazienza, la squadra dei cuoricini macina gioco, anche se le parole del buon senso hanno meno eco rispetto a odio, fobie e intolleranza.
Salvini ha già perso. Basta vederci tutti con il fiato sospeso di fronte alle gesta di una ragazza di appena 31 anni, cose che in Italia a 31 anni tra un po’ non saremo buoni nemmeno per la licenza media. E allora sommergiamoli di cuori questi nostri concittadini impauriti seminatori di zizzania e cinismo. Tendiamo loro la mano anche quando tentano di mordercela. Perché faranno notizia, ma non per molto se tutti insieme ci alziamo in piedi per sostenere quello in cui crediamo, il Paese che vogliamo. Perché tutte le volte che ci siamo compattati abbiamo sempre messo in minoranza gli intolleranti, i razzisti, i fascisti. Recentemente lo abbiamo fatto alla Sapienza, a Forlì, al Salone del libro di Torino. Insieme li cacceremo dalle nostre periferie, torneremo a cancellarli anche da facebook e dai telegiornali. Insieme. Con una miriade di tanti piccoli cuoricini rossi di pace.