Secondo la Fondazione Ismu gli stranieri irregolari presenti in Italia nel 2019 sono circa 562mila

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Un numero purtroppo destinato ad aumentare considerevolmente per effetto del decreto “sicurezza” che ha cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari creando così, di fatto, nuovi irregolari e favorendone la marginalizzazione.
In assenza di una programmazione efficace dei flussi di legge, purtroppo, nel nostro Paese si fa spesso ricorso a sanatorie, l’ultima 8 anni fa, nel 2012.

Oggi Il Sole 24 ORE fa il punto sulle ricadute economiche di un eventuale provvedimento di emersione che la ministra Lamorgese non ha escluso, anzi.
Potrebbero essere circa 300 mila i destinatari della sanatoria, parliamo di lavoratori già occupati in Italia: la metà di loro presta servizio nelle famiglie, mentre l’altra metà è impiegata nelle nostre imprese.

Emergendo dal nero otterrebbero un contratto di lavoro regolare e questo si tradurrebbe in un beneficio economico sostanziale per le casse dello Stato, quantificabile in un gettito fiscale di 405 milioni (Irpef e addizionali) oltre a 586 milioni di contributi versati dalle imprese, per un totale di 1,2 miliardi di euro.
Senza contare che, in questo modo, circa 300 mila persone sarebbero censite e controllate e dunque diminuirebbe sensibilmente il rischio di maginalizzazione e criminalità.

Una sanatoria, in questo contesto, sarebbe non solo auspicabile ma anche necessaria dal momento che c’è un sistema produttivo italiano che domanda da tempo un provvedimento di questo tipo per poter formare ed assumere personale.
Va detto però che l’Italia avrebbe bisogno di una riforma complessiva e più organica in questa materia, come è appunto la pdl Ero straniero – L’umanità che fa bene di cui sono relatore, che prevede la regolarizzazione delle persone senza documenti a fronte della disponibilità di un contratto di lavoro e la concessione di un permesso temporaneo per cercare un impiego non vincolato dal decreto flussi.
Sarebbe un passo importante per uscire dal solito approccio emergenziale al fenomeno dei flussi migratori per passare ad uno più sistematico e vantaggioso per tutti.

Riccardo Magi