Seguo con apprensione e preoccupazione l’escalation di violenza tra Israele e Gaza

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Il bilancio dei morti è salito nelle scorse ore a 22, il numero dei feriti a oltre 70.
Secondo un comunicato congiunto dell’esercito israeliano e l’Agenzia per la Sicurezza Generale (Shin Bet), Israele ha condotto un’operazione all’interno di Gaza per colpire membri del Jihad Islamico, con l’uccisione di Baha Abu al Ata, uno dei comandanti del gruppo. La risposta è stato un lancio di razzi verso Ashkelon e Sderot in Israele, che hanno colpito anche un tratto dell’autostrada a Nord della striscia.
Tutte le fazioni palestinesi condannano l’attacco israeliano e denunciano l’occupazione e tutte le conseguenze nefaste per il popolo palestinese.

Intanto Gantz, il leader di “Blu e Bianco”, incaricato nella formazione del futuro governo israeliano, ha comunicato in un Tweet: “Stanotte i dirigenti politici e l’IDF (esercito israeliano) hanno preso la giusta decisione per la sicurezza dei cittadini di Israele”, mentre Benyamin Netanyahu ha commentato gli attacchi con: “Devono comprendere che noi continueremo a colpire senza pietà.”
Mentre quindi i leader politici accorrono a fare dichiarazioni tutto sommato coerenti con le azioni politiche di questi anni, le morti salgono ogni ora, le scuole e gli uffici di Gaza sono chiusi per la paura di bombardamenti.

Come Commissione Esteri abbiamo già espresso la nostra preoccupazione, e ricordiamo (anche se farlo risulta quasi retorico) che solo il dialogo, e la convivenza pacifica, possono fermare la violenza.

Yana Ehm