SEMINARIO SUL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

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MODENA- Si parlerà del Fondo per la non autosufficienza e delle risorse destinate agli anziani nel seminario di mercoledì 19 giugno promosso dal sindacato pensionati Spi/Cgil di Modena.
L’incontro è rivolto ai propri volontari e attivisti per valutare le risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia Romagna e quelle nazionali e valutare la distribuzione per distretti in relazione alla popolazione anziana.
A presentare i dati sull’utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza (Frna) nei distretti modenesi sarà Daniela Bortolotti della segreteria regionale dello Spi/Cgil Emilia Romagna. L’appuntamento è alle ore 9.30 e sino alle 13 presso la sala 1° Maggio della Cgil di Modena (piazza Cittadella, 36).

In base ai dati resi noti dall’Azienda Usl nel 2017, le risorse del Frna ammontano a livello regionale a 473, 28 milioni di euro, una somma che solo a livello regionale è decisamente superiore a quella del Fondo nazionale (Fna) a dimostrazione dell’impegno della Regione Emilia Romagna sul versante della non autosufficienza. Il 64% del Frna è destinato agli anziani, il 35% alle politiche per la disabilità, il resto per interventi di tipo misto.
Nel 2017 a Modena sono arrivati 74 milioni e 313.645 euro, di cui oltre 64 milioni dal Fondo regionale (più oltre 3 milioni di trascinamenti dagli anni precedenti) e quasi 6 milioni dal Fondo nazionale (più 286 mila euro di trascinamenti dagli anni precedenti).
La distribuzione delle risorse è avvenuta in base alla percentuale di popolazione anziana presente nei distretti socio-sanitari di Carpi, Mirandola, Modena, Sassuolo, Pavullo, Vignola e Castelfranco.
Le risorse del Frna e del Fna 2012-2017 per l’area anziani sono state destinate per l’assistenza residenziale, la domiciliarità e le nuove opportunità di assistenziali e sostegno delle famiglie, quali l’accoglienza temporanea di sollievo in strutture residenziali, i centri diurni, l’assistenza domiciliare i trasporti e i pasti, il telesoccorso e la teleassistenza, le dimissioni protette, le attività rivolte ai gruppi di formazione/informazione, gli assegni di cura, il contributo aggiuntivo per le assistenti familiari con regolare contratto, i servizi di prossimità (portierato sociale)