SENZA LAVORO DA UN GIORNO ALL’ALTRO

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Una paura che riguarda 10 milioni di lavoratori italiani.
In Italia più di 9,4 milioni di lavoratori, si trovano nel limbo dell’incertezza per il proprio futuro, temendo di poter perdere il posto di lavoro nell’attuale fase della pandemia.
In particolare, gli italiani che temono di andare in contro ad una riduzione del proprio reddito, sfiorano i 4.6 milioni, mentre chi teme direttamente per la perdita del proprio posto di lavoro sono circa 4,5.
In tutto questo, secondo il rapporto Censis, si afferma che bel l’87% delle aziende “è ottimista sulla ripresa post covid”.
Questo non ci stupisce affatto, dato che ciclicamente i costi delle varie crisi economiche vengono scaricati sulle spalle dei lavoratori, a suon di riduzioni salariali, aumento dei ritmi di lavoro, aumento dell’età pensionabile che sfavorisce un ricambio generazionale dinamico e incrementa il ricatto occupazionale.
La proroga dello sblocco dei licenziamenti, ha di fatto “lasciato respirare” milioni di lavoratori, ma tali proroghe servono solo ad allungare il brodo e strategicamente cercare di annichilire la rabbia, l’organizzazione e le proteste che ne conseguono e comunque oltre 500 mila persone hanno perso il lavoro.
Il massacro sociale è appena iniziato, ed ancora i lavoratori hanno sempre meno potere decisionale sul proprio futuro, grazie anche all’operato delle OSS sindacali concertative, che al tavolo con gli stessi padroni, firmano i più vergognosi accordi sulle spalle di chi produce.
L’unico modo per essere protagonista in questa lotta, è la costruzione di un forte Partito Comunista e l’organizzazione dentro i luoghi di lavoro, costruendo comitati di lotta e unendo le lotte settoriali, su un terreno di VERE RIVENDICAZIONI della classe lavoratrice.
Il potere in mano a chi produce!
Il potere in mano a chi lavora!
SOCIALISMO O BARBARIE!