Serie A, Atalanta-Verona 0-2: Juric supera Gasperini con Veloso e Zaccagni

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L’allievo supera il maestro con le armi imparate sul campo. Juric contro Gasperini non è mai una partita come le altre in Serie A; troppo simile il modo di interpretare il gioco per non metterlo a paragonare, identica l’impostazione del match fatto di pressione in avanti, spartiti recitati a memoria e tante, tantissime occasioni da gol. Questa volta Juric ha battuto Gasperini, per la prima volta in carriera e il 2-0 raccolto dal Verona al Gewiss Stadium è arrivato al termine di uno scontro senza risparmio, fatto di parate importanti di Silvestri e ripartenze fulminee dei gialloblù nella ripresa quando le fatiche di Anfield hanno fatto la loro comparsa nei muscoli e nelle idee della Dea, pericolosa sì, sempre, ma tremendamente poco lucida davanti alla porta. Con questi tre punti il Verona certifica l’ottimo inizio di campionato con il sorpasso in classifica proprio ai danni dell’Atalanta e conferma la solidità difensiva che la rende la migliore difesa del torneo.

E’ finita 0-2 e nessuno può obiettare nulla, ma è altrettanto vero dire che la sfida di Bergamo avrebbe potuto avere qualsiasi esito finale senza repliche. Se è vero che l’Atalanta è calata molto nel finale è anche vero che fino all’episodio del rigore causato da Toloi su Zaccagni al 60′ e realizzato da Veloso poco dopo, i nerazzurri di Gasperini hanno impegnato costantemente la retroguardia veronese, esaltando ancora una volta il momento di formaa di Silvestri, miracoloso su Zapata – e non solo – in almeno tre interventi nel momento del massimo sforzo nerazzurro al rientro dall’intervallo. Per il resto si è vista una sfida uomo su uomo, con marcature decise da Juric – come quella di Lovato (prima dell’infortunio) e Dawidowicz su Zapata, e quella a tuttocampo prima dello stesso Dawidowicz e poi di Tameze sul Papu Gomez. Le recriminazioni semmai la Dea può averle sulle occasioni sbagliate da Ilicic nel primo tempo e da Zapata nella ripresa, ma non sull’atteggiamento in campo della squadra.

Dall’altra parte il Verona ha accettato la sfida e Juric ha saputo sempre trovare la quadra anche di fronte alle avversità del campo, tradotte negli infortuni di Lovato e Ceccherini, con riassestamenti tattici da mal di testa per gli osservatori, ma tremendamente assimilati dai propri giocatori a dimostrazione di una preparazione quasi maniacale delle situazioni. Le giocate decisive sono poi arrivate nella mezzora finale sulla fascia destra, sfruttando il momento d’oro e la tecnica di Zaccagni che prima si è procurato il rigore sorprendendo Toloi alle spalle, poi con un movimento identico ma partendo da esterno di centrocampo, ha concluso alla perfezione un contropiede fulmineo del Verona, sublimato dal controllo in corsa di esterno/tacco prima del piattone all’angolino.