Serie A: il Genoa risponde al Lecce, il Bologna chiude in nove e crolla 3-0 al Dall’Ara

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Se il Bologna non ha problemi di classifica e può tutto sommato permettersi una battuta d’arresto (anche se Mihajlovic non sarà d’accordo), il Genoa deve assolutamente vincere per non lasciarsi scappare il Lecce e allungare su Brescia e Spal. Obiettivo centrato alla grande, con un perentorio 3-0 su un campo difficile come il Dall’Ara.

La gara comincia con un canovaccio ben delineato: il Bologna propone, il Genoa riparte. Gli emiliani tentano di imbastire qualche azione offensiva ma i rossoblu di Nicola si difendono bene. L’allenatore genoano conferma il 3-5-2: al netto degli infortuni di Ghiglione e Schöne, assenti forzati, l’unico cambio tra i titolari rispetto alla gara con il Cagliari è l’inserimento di Pandev per Pinamonti. Il macedone, però, alza bandiera bianca al 13′ dopo una botta al ginocchio e lascia posto al giovane scuola Inter. Il resto degli episodi va tutto a favore del Grifone, che sfiora il vantaggio già al 24′, con Skoruspki fenomenale nel respingere un colpo di testa di Sanabria. Quattro minuti più tardi il Genoa passa sugli sviluppi di un calcio piazzato: Radovanovic pesca Masiello in posizione regolare, il tiro cross dell’ex atalantino è deviato in porta da Soumaoro, bravo a beffare un difensore esperto come Danilo. Se per il Bologna la strada è in salita, dopo l’espulsione di Schouten (prima ammonito per un fallo con il piede a martello su Behrami, poi espulso dopo il consulto con il Var) diventa il Mortirolo. Da percorrere con le ruote sgonfie, visto anche il 2-0 firmato da Sanabria al 44′: il paraguayano parte in contropiede dalla sua metà campo, supera Danilo e batte Skorupski con un diagonale che il portiere può solo toccare.

Poco prima della ripresa Sturaro scaglia un destro che Skorupski devia in corner: è solo grazie al polacco che Mihajlovic, imbufalito con l’arbitro Massa al 45′, può andare al riposo sotto “solo” di due reti. Il terzo rosso diretto subito in campionato dal Bologna (solo il Milan ha fatto peggio, con quattro) compromette anche la ripresa, che comunque viene affrontata con coraggio dai rossoblù: Mihajlovic tenta il tutto per tutto inserendo Skov Olsen e Dominguez per Bani e Orsolini, schierandosi con uno strano 3-3-3, che poi diventa un 3-2-4 con l’ingresso di Juwara al posto di Svanberg. Il tecnico serbo chiede forse troppo: i suoi difensori vengono spesso lasciati da soli contro le ripartenze del Grifone e non possono permettersi la minima ingenuità. La commette Denswil a gara già decisa. Controllo sbagliato che favorisce l’inserimento di Sturaro, l’olandese stende il centrocampista in area, si fa espellere e provoca il rigore trasformato da Criscito (90′): peggio non gli poteva andare. Va invece bene al Genoa, che non vinceva in trasferta con tre gol di scarto in campionato dal maggio 2015 (contro l’Atalanta) e ha tenuto la porta chiusa in tre delle ultime quattro partite. Con questi numeri, salvarsi non è impossibile, Lecce o non Lecce.