Serie A, Sampdoria-Verona 3-1: Ranieri la ribalta nella ripresa

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Dire che questa sfida l’ha vinta Ranieri dalla panchina forse è un po’ troppo, certo è che i due volti della Sampdoria prima e dopo l’intervallo sono stati diametralmente opposti. La squadra blucerchiata spenta, lenta e in confusione è rimasta negli spogliatoi con Verre, Damsgaard e La Gumina lasciando il posto a quella pimpante, aggressiva e letale che ha messo il Verona al muro nel secondo tempo ribaltando il match fino al 3-1. Discorso inverso per i gialloblù che dopo un primo tempo in vantaggio e in controllo, con aggressione alta della palla, sono letteralmente spariti al rientro in campo, sorpresi fin troppo dai cambi di Ranieri e vittime di un periodo difficile fatto di quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. La quota salvezza raggiunta decisamente in anticipo, ma non così tanto da alzare l’asticella puntandola verso l’Europa, ha probabilmente lasciato il segno nelle gambe e nelle motivazioni dei giocatori.

Con questi tre punti, invece, la Sampdoria nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno si è tirata fuori dalla zona calda della classifica, piazzandosi con tranquillità a quota 39 e godendosi le giocate di Keita e Jankto, trascinatori nella ripresa al pari di Candreva e Thorsby. Nel primo tempo però la formazione messa in campo da Ranieri con un occhio di riguardo al turno infrasettimanale e alla benzina in riserva di alcuni uomini chiave aveva mandato in tilt il sistema blucerchiato. Sampdoria mai in partita e sotto già al 13′ con una punizione sopra la barriera di Lazovic, in costante difficoltà per l’aggressività della squadra di Juric.

L’ingresso contemporaneo di Keita, Candreva e Gabbiadini ha trasformato una squadra molle e poco veloce in un gruppo pimpante, subito capace di trovare il pareggio dopo pochi secondi con un sinistro potente di Jankto e di schiacciare il Verona nella propria metà campo con le folate di Keita e la tecnica di Gabbiadini e Candreva. Proprio su un lancio per il senegalese in profondità è arrivata l’azione del rigore causato da Tameze e trasformato da Gabbiadini, prima del terzo gol nel finale di Thorsby sfruttando un’uscita a vuoto di Silvestri.