SHARIA ABOLITA IN SUDAN: LA VITTORIA DELLE DONNE!

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La Sharia viene abolita in Sudan! Si, proprio la “legge di Dio”, un universo di riferimenti comportamentali e consuetudinari usati per plasmare la condotta morale, religiosa e giuridica dei musulmani, che prevede tra le cose una sorta di codice penale molto duro.
Un passaggio scontato? Assolutamente no, proprio perché imposta nel lontano 1983 dal sanguinario generale Omar al-Bashir, in quello che è uno stato scosso da proteste e continue tensioni per avere un vero cambiamento politico e sociale e garantire finalmente più tutele e libertà.
Le donne potranno viaggiare in autonomia ed indossare i pantaloni, cosa punita fino a ieri con la frusta, viene abolito il divieto al consumo degli alcolici. E’ stato depenalizzato il reato di apostasia, quello in pratica, che permetteva di perseguitare una persona di fede cristiana. Viene subito in mente la storia di Meriam, studentessa all’ottavo mese di gravidanza, che fu condannata a morte per apostasia nel 2014. Un’altra novità riguarda il mondo dei diritti civili: è stata cancellata la pena capitale per “sodomia”, che è costata la vita a centinaia di sudanesi, “colpevoli” di essere omosessuali.

Le nuove norme sono state annunciate dal ministro della Giustizia Nasredeen Abdulbari, volendo cosi “garantire la libertà religiosa e l’uguaglianza dei cittadini (…).”
Questo è potuto accadere grazie alle migliaia di giovani, soprattutto donne, che hanno contribuito al grande cambiamento in Sudan, con proteste che nel 2019 hanno portato alla caduta dello storico dittatore. Sarebbe davvero auspicabile che paesi come questo, devastati da carestie e conflitti, potessero tornare a respirare sotto la spinta di una nuova generazione che mette i diritti al primo posto ed anche l’annuncio del governo di transizione di voler rendere reato la mutilazione genitale femminile (mgf) va nella giusta direzione!

Yana Ehm