Si allarga, anche in Germania e in Olanda

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il fronte di chi è favorevole alla creazione di strumenti straordinari a livello europeo, incluso delle emissioni di titoli europei mirati a fronteggiare la crisi economica legata al Coronavirus (che si chiamino “Coronabond” o in altro modo).

Oggi nuovi segnali importanti da Berlino: Norbert Walter-Bojans, presidente della SPD, il partito socialdemocratico che governa in coalizione con la CDU/CSU della cancelliera Merkel, ha per la prima volta aperto all’idea di “Coronabond”: “Se non torniamo alla solidarietà, questa Europa finirà atomizzata”, ha detto Walter-Bojans, che ha sottolineato come garantire la stabilità economica di tutti i Paesi dell’Unione è nell’interesse di tutti. Una presa di posizione netta e non scontata, se si considera che parlare di bond europei è un tema che ha sempre visto l’opinione pubblica tedesca molto ostile, a prescindere dall’orientamento, e non è quindi semplice per un partito sostenere questa linea.

Anche dai Verdi tedeschi – ormai secondo partito in Germania – è arrivato un sostegno forte, per bocca del leader Robert Habeck e di Ska Keller che guida la rappresentanza verde al Parlamento Europeo.

Analogamente in Olanda i laburisti stanno prendendo posizione in favore di bond europei in modo deciso nei media del loro Paese. Posizioni che hanno ribadito questa mattina nel corso della riunione del nostro gruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento Europeo.

In tutti i Paesi membri, insomma, si sta accendendo un dibattito importantissimo, frutto anche dell’azione politica che stiamo portando avanti a Bruxelles e in Europa. L’Italia ha bisogno di alleati, e per farlo serve questo tipo di collaborazione, non certo chiusure e pregiudizi; bisogna lavorare con gli altri, non contro gli altri. Non abbiamo la certezza che questa azione ci porterà a fare tutti i passi avanti che noi ci auguriamo, ma di sicuro la situazione di oggi è migliore di quanto fosse una settimana fa. Andiamo avanti.