Si chiama immigrazione l’autodistruzione dell’Europa

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Roma – Una delle caratteristiche della nuova forma di immigrazione è certamente stata la dismisura: infatti a muoversi verso l’Europa non sono più gruppi ristretti di persone ma centinaia di migliaia e addirittura milioni di persone. Per esempio attraverso la sola rotta mediterranea sono arrivati in Europa 216mila persone nel 2014 e 1 milione di persone solo nel 2015.

I terribili numeri dell’immigrazione

A queste cifre, già di per sé significative, vanno poi aggiunte quelle relative alla rotta balcanica. Se poi andiamo nel dettaglio, nel 2015 per esempio la Germania ricevette ogni giorno circa 10mila persone. Addirittura solo a settembre del 2015 entrano in Baviera in 170mila. Complessivamente nel 2015 la Germania accolse quasi 1 milione e mezzo di immigrati.

È necessario insistere su questo aspetto e cioè sul fatto che non vi sono piccoli gruppi che si riversavano sull’Europa, ma due sub-continenti. La scelta di andare in Europa naturalmente non è certo casuale. Potrebbero recarsi in Russia o nei ricchi paesi islamici, ma gli immigrati erano – e sono – consapevoli del fatto che numerosi Paesi europei hanno uno Stato sociale universale gratuito, leggi ben disposte ad accogliere i nuovi arrivati.

Naturalmente l’assenza di una politica dell’immigrazione unitaria pone diversi problemi: la delinquenza organizzata che gestisce il traffico di stranieri, la realizzazione di campi costosa e poco efficace, la distribuzione dei profughi nei diversi Paesi e soprattutto il consistente investimento economico per sostenere tutta l’operazione. Insomma non possiamo certamente negare che le attuali ondate migratorie nulla abbiano a che fare con quelle precedenti che non erano caratterizzate da rilevanti ripercussioni politiche nazionali e internazionali.
L’immigrazione fa rima con grande sostituzione

Alla luce di questi dati alcuni autori – fra questi Michèle Tribalat – hanno sottolineato come la grande immigrazione che si sta verificando porterà ad una vera e propria grande sostituzione: infatti non è che lo strumento primario di un più ampio progetto che punta a riversare in Europa milioni di persone che gradualmente rimpiazzeranno la popolazione europea.

Ora, dal momento che i nuovi immigrati sono prevalentemente africani e musulmani, attraverso la grande sostituzione cancelleranno gradualmente ogni traccia della tradizione europea servendosi proprio dello Stato sociale e delle numerose libertà presenti in Europa. In altri termini: la libertà di movimento, i servizi sociali, l’ambiente sicuro non faranno altro che favorire questo progetto. Secondo questa concezione insomma l’accoglienza senza limiti non farà altro che distruggere la tradizione europea: l’Europa in modo inconsapevole non farà altro che distruggere se stessa.

Roberto Favazzo                                                                                                                                          fonte    https://www.ilprimatonazionale.it