Si dilettava in fabbrica a parare bulloni e ogni aggeggio gli lanciassero i compagni

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Indossava un completo nero, l’unico che ha indossato è stato quello della Dinamo Mosca e della nazionale dell’URSS. Di chi stiamo parlando? Di Lev Jasin.

Oltre che per le doti tecniche egli viene ricordato perché è stato l’unico portiere a vincere il Pallone d’oro: sarà l’unico estremo difensore destinato a vincerlo tanto è vero che, France Football sceglie di istituire un altro pallone d’oro, il Trofeo Jašin, da destinarsi al miglior portiere del mondo.
Jasin percepiva lo stipendio di un operaio. Col suo unico club vincerà 5 Campionati sovietici di calcio, 3 Coppe dell’URSS e una Coppa sovietica di hockey su ghiaccio. Con la nazionale sovietica vincerà 1 Oro olimpico e 1 Campionato d’Europa.
Diversi sono i riconoscimenti in ambito civile tra cui l’ordine di Lenin e Eroe del lavoro socialista.

Tutti lo ricordano, è stato uno sportivo amatissimo. Icona di un calcio che non c’è più. Le ultime leve avranno avuto modo di conoscerlo non solo per i continui richiami al Ragno Nero, ma anche dal bellissimo poster creato dalla Federazione Calcistica Russa nell’ultimo mondiale in Russia che vede Jasin in primo piano che para un pallone gigante.

Uno dei suoi moniti ai ragazzi è stato il seguente:” Giocate a pallone, ma non per diventare professionisti, non per diventare ricchi, ma per fare dello sport.“