Si dovrà aspettare la primavera, per spostarsi liberamente da una regione all’altra

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Per ora Draghi ha concesso alle destre, che lo appoggiano, il minimo indispensabile. Via le “primule”, trovata costosa e non necessaria. Giannini ha promesso ai “governatori” di consultarli con adeguato anticipo ma ha ribadito che poi, sentiti gli esperti, è il governo a decidere. Ora il braccio di ferro si sposta sul decreto del 5 marzo. La Lega chiede ristori “più ricchi”, il governo risponde “più rapidi”. Perché si fa il pane con la farina che si ha in dispensa. E i soldi europei sono preziosi nientemeno che per avviare il cambiamento della produzione e del rapporto città campagna. Parecchi sindaci chiedono di aprire i ristoranti la sera. Si vedrà. Intanto, reclutati i medici di famiglia, per vaccinare in fretta via via che si troveranno i vaccini. Non però sul mercato nero, come avrebbe voluto Zaia. Ieri sera Crisanti intervistato da Veronica Gentili sottolineava come quella proposta fosse non etica. Vaccini forse taroccati, o sottratti a che li aveva chiesti per tempo, o strumento di ricatto. delle Corporation. Respinta!
La crisi a 5Stelle in un ‘impasse’. Gli espulsi faranno gruppo in Parlamento, magari con il logo di Di Pietro, ma non un Movimento 2. Perché, senza Grillo né Casaleggio padre, non immaginano nemmeno loro di poter far rivivere la stagione del “Vaffa”. Ha ragione Grillo. I 5Stelle hanno subito una mutazione biologica, necessaria per sopravvivere nelle mutate condizioni: “non sono più marziani”. Anche Travaglio, oggi, si limita a sfottere gli adulatori del Draghi mentre il Fatto intervista Bonafede: “Rifondare il Movimento con Conte. Fiducia (ma) non in bianco”.
La Stampa intervista Gentiloni, felice come una Pasqua. Con Mario Draghi a Palazzo Chigi, si sente davvero Commissario Europeo all’economia, non più l’italiano spiato con prudente indulgenza. Ecco, credo che al Pd sia rimasto solo questo per caratterizzarsi: un europeismo più conseguente che punti -come ha detto Draghi- a una Unione “politica” e con un bilancio comune. Per fortuna di Zingaretti, Matteo d’Arabia si è pestato i piedi da solo, correndo da Bin Salman. Certo, per un Matteo fuori gioco, un altro si propone come il Ghino di Tacco del Papa Draghi. Intanto pretende le dimissioni immediate di Arcuri. Non credo che le otterrà. Per il momento. E poi -glielo spiegherà il suocero- il mestiere del “rottamatore” dà parecchia visibilità ma non rende in termini di voti. Guardate la tabella di Ilvo Diamanti: dopo un anno dall’’inizio della pandemia, il 66% degli intervistati risponde che sì, è giusto che il governo “limiti le libertà dei cittadini”, se è “per garantire la sicurezza di tutti”.
Ho visto il video e credo che il professore dell’Ateneo di Siena che cercava la parola “giusta” per esprimere il proprio disprezzo per Giorgia Meloni, debba chiedere scusa. Non solo alla donna e alla leader, di Fratelli d’Italia. ma all’università e al paese intero. E dovrebbero scusarsi anche i due compagni di sproloqui in rete. Quella conversazione rivela misoginia e razzismo. Tre disgraziati che si sentono super uomini (o veri uomini) in diritto di umiliare la donna, la diversa, che non apparteneva al loro cenacolo. Proprio come nel Django di Tarantino Leonardo Di Caprio spiega che i “negri” hanno un cervello ridotto. È vero, tali bestialità sono moneta corrente a destra, ma la destra non ha il monopolio del razzismo, dell’odio per la donna e per chi non la pensa come te.