Auguri a chi parte, credo che le relazioni, anche quelle politiche, debbano nutrirsi di valori umani, per cui in bocca al lupo al nuovo Partito di Matteo #Renzi.
Dopodiché io considero la scelta un errore politico. Storico. Negli ultimi 25 anni la divisione dei compiti tra centro e sinistra è sempre fallita.
Lo scenario politico di fondo che abbiamo di fronte noi che restiamo nel PD è: che tipo di partito si vuole costruire? Noi dobbiamo difendere un partito plurale di centrosinistra.
Vogliamo un Pd degno delle sue idee originarie. Un partito della sinistra riformista. Aperto e plurale.
Questa mi pare la questione, adesso.
Andare avanti, non indietro. Questa deve essere la risposta politica a chi esce accusandoci di insufficienza. Io non appalto ad altri la sinistra moderna.
Chi esce dichiara di voler essere lo sprone riformista di chi rimane. Noi dobbiamo dimostrare nei fatti che il bene del paese e della sinistra passa per l’avanzamento nel PD e del PD. Serve un radicalismo che è mancato ai riformisti dentro il partito. Chiuderci a riccio di fronte alle partenze sarebbe un errore grande.
