Si è ottenuta la riduzione dei seggi parlamentari a 600

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morra
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Non finisce qui, anzi.

Ora:
A) reintroduzione delle preferenze in una legge elettorale a forte impianto proporzionale -piuttosto anche le leggi elettorali delle regioni dovrebbero essere ispirate a tale modello, per evitare schizofrenie di sistema-;
B) forte riduzione degli emolumenti da conferire ai parlamentari (e conseguente riconsiderazione degli emolumenti conferiti a chi rappresenta i cittadini in Regioni ed altri organismi elettivi), con la contrattualizzazione dei collaboratori degli stessi da parte delle Camere di appartenenza con rapporti di lavoro gestiti direttamente dallo Stato piuttosto che dai singoli parlamentari;
C) ripensamento di enti territoriali e locali in cui si articola lo Stato sul territorio, con attenzione alle esigenze dei cittadini e delle comunità più deboli, e soppressione di ciò che non ha ragion d’essere alcuna.

Non è che l’inizio.
E per questo dobbiamo ragionare stando uniti.