Si scrive Mahle, si legge Male, ovvero il volto peggiore del padrone

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Mahle GmbH, il gruppo tedesco con sede in Germania, a Stoccarda, nel 2018 ha generato vendite per 12,6 miliardi di euro, con 79.000 dipendenti e 160 stabilimenti.
Di questi, 450 si dividono in Italia tra gli Stabilimenti di La Loggia (To) e Saluzzo (Cn).
E’ di ieri l’annuncio dell’azienda della chiusura dei due siti produttivi piemontesi e del licenziamento dei dipendenti. La motivazione alla base di questa scelta parrebbe essere la crisi del motore diesel e la relativa riduzione di domanda del mercato.

In realtà la strategia è sempre la stessa. Dopo aver sfruttato i lavoratori, la loro esperienza e le loro conoscenze professionali, l’azienda decide che per far quadrare i bilanci fa l’unica cosa che i padroni sono in grado di fare: licenziare, concentrando la produzione in Germania.

Questa è la globalizzazione che l’Unione Europea difende. La globalizzazione che difende la grande finanza e tutela i grandi evasori, ma colpisce le famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori e i piccoli artigiani.

Il Partito Comunista del Piemonte, attraverso la propria organizzazione territoriale Provinciale di Cuneo e di Torino, sostiene la lotta dei lavoratori della Mahle, chiede il ritiro della procedura di licenziamento e il mantenimento della produzione nei siti piemontesi e promuoverà nelle prossime settimane iniziative a supporto della mobilitazione dei lavoratori.
Non un posto di lavoro in meno, non un passo indietro.

Partito Comunista del Piemonte
Partito Comunista Cuneo
Partito Comunista Torino