SIAMO SEMPRE DALLA PARTE DEI CITTADINI

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Iniziamo a spiegare che quando un provvedimento, una legge, come ad esempio quella di bilancio o il decreto fiscale, che tutti conoscono come “Manovra”, viene approvata con la dicitura “salvo-intese”, significa che ci sono diversi aspetti di quella legge su cui il governo non ha trovato ancora accordo.
Quando il MoVimento 5 Stelle nel 2018 ha preso un impegno con gli italiani, ottenendo la loro fiducia, ha presentato un programma chiaro, limpido, inconfutabile. In quel programma c’era:
il reddito di cittadinanza;
il sostegno alle piccole e medie imprese e alle partite Iva; il carcere ai grandi evasori e non l’accanimento sui commercianti; la garanzia di nessuna nuova tassa contro i cittadini;
l’aiuto alle famiglie con un assegno unico mensile in favore delle nascite;
Senza il voto del MoVimento 5 Stelle, infatti, non si va da nessuna parte. Questo è quello che hanno chiesto i cittadini nel 2018 e noi non tradiremo mai la parola data agli italiani.
Una delle battaglie che negli anni ci ha sempre contraddistinto è la lotta all’evasione, ma con un approccio culturale diverso da quello portato avanti dai partiti per decenni.
Di fronte alle proposte contenute in manovra, dal tetto al contante alla multa sul POS, saremmo anche d’accordo se queste rappresentassero delle vere misure anti-evasione finalizzate ad individuare ulteriori risorse per lo Stato.
Ma qui il punto è che l’inserimento di queste misure non solo non fa recuperare risorse, ma addirittura rischia di porre questo Governo nello stesso atteggiamento di quelli del passato, che pensavano di fare la lotta all’evasione mettendo nel mirino commercianti, professionisti e imprenditori. Un segnale culturale devastante, se a maggior ragione nel Governo stiamo ancora cercando l’intesa sul carcere e la confisca per i grandi evasori, cioè per coloro che evadono più di 100.000 euro.
Del resto, come si può pensare di obbligare il titolare di una piccola attività familiare ad avere il pos se poi le commissioni delle banche restano altissime? Per noi può esserci l’obbligo del pos se si azzerano le commissioni sulle transazioni elettroniche. Come lo stesso limite del contante, non ci vede contrari ma bisogna mettere in condizione tutti di poter usare una carta di credito.
Allo stesso modo, noi siamo d’accordissimo ad abbassare il cuneo fiscale. Ma che senso ha farlo, dando 40 o 50 euro in più al mese in busta paga ai lavoratori dipendenti, se poi i soldi li andiamo a prendere dalle partite Iva che si spezzano la schiena giorno e notte, senza una garanzia dallo Stato, senza un giorno di malattia assicurato, senza un sistema di welfare che li sorregge?
La flat tax per le partite Iva sotto i 65.000 euro l’abbiamo introdotta noi lo scorso anno, perché è una misura che aiuta i giovani professionisti. Colpire due milioni di giovani professionisti per finanziare altri provvedimenti significa alimentare una guerra tra poveri. Noi non ci stiamo. E pensiamo che se un giovane da un anno a questa parte ha diritto ad avere il 15 % di tassazione, è giusto che questo diritto lo mantenga con l’obiettivo di poter pianificare il proprio futuro. Lo Stato non può cambiare le regole improvvisamente, da un momento all’altro, di anno in anno.
Per il MoVimento 5 Stelle la lotta all’evasione si deve fare bene, colpendo i pesci grossi, inserendo per loro il carcere, la confisca di ciò che hanno sottratto allo Stato. E’ questo il cambiamento che 11 milioni di italiani ci hanno chiesto ed è per questo motivo che su alcuni punti non c’è ancora intesa.

Questo è ciò che vogliamo e questo è ciò che chiediamo.
MoVimento 5 Stelle