Siccità e “altalene dell’acqua” in Europa nel 2018

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Il recente studio “The exceptional 2018 European water seesaw calls for action on adaptation” pubblicato su Earth’s Future da un team interb nazionale di ricercatori guidato da Andrea Toreti del Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea, avverte che le condizioni di siccità estrema che nel 2018 hanno interessato la stagione vegetativa primavera/estate nell’Europa centrale e settentrionale «potrebbero diventare la norma entro 25 anni» e chiede «misure di adattamento innovative per affrontare gli estremi climatici».

Al Jrc ricordano che «I mesi primaverili ed estivi del 2018 sono stati caratterizzati da una combinazione unica di condizioni di siccità nell’Europa centrale e settentrionale e da condizioni insolitamente umide nell’Europa meridionale. Ad esempio, la Germania è stata colpita da una siccità di 6 mesi che è durata tutta la primavera e l’estate, mentre la primavera è stata particolarmente umida nella penisola iberica. Entrambi gli estremi hanno influenzato i raccolti. La siccità ha portato a riduzioni totali delle rese delle colture principali fino al 50%. Questo è stato parzialmente compensato dai guadagni di rendimento dell’Europa meridionale fino al 34%».

Secondo i ricercatori, queste anomalie climatiche opposte – la siccità nella parte settentrionale dell’Europa e le condizioni insolitamente umide nel sud, a volte indicate come “l’altalena dell’acqua” – «sono un fenomeno unico negli ultimi 500 anni» e aggiungono che «Le future proiezioni climatiche, basate su modelli globali ad alta risoluzione, mostrano che l’Europa meridionale in futuro ha meno probabilità di sperimentare condizioni favorevolmente umide per la crescita delle colture. D’altra parte, siccità simili a quelle del 2018 potrebbero diventare comuni già nel 2043».

Per questo il Jrc sono «urgentemente necessarie strategie di adattamento innovative per l’agricoltura europea per far fronte a ricorrenti eventi di siccità che difficilmente potranno beneficiare dell’eccezionale modello “altalena dell’acqua” visto l’anno scorso».

Toreti conclude: «Le proiezioni mostrano che il clima sta diventando più caldo e si verificheranno più eventi estremi. L’anno scorso l’Europa ha avuto fortuna con le condizioni insolitamente umide nell’Europa meridionale che hanno attenuato gli effetti della siccità sulla produzione alimentare complessiva. Tuttavia, per garantire la sicurezza alimentare in futuro, non possiamo contare su tali anomalie. L’anno scorso è stato un campanello d’allarme. E’ urgentemente necessario migliorare scientificamente la valutazione del rischio e dell’impatto prendendo in considerazione questi eventi ricorrenti/concorrenti, gli shock che possono causare e quindi progettare nuove strategie di adattamento per far loro fronte».