Sigarette elettroniche: vitamina E acetato dietro alla “malattia dello svapo”?

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È la vitamina E acetato l’ingrediente delle sigarette elettroniche che potrebbe aver causato l’«epidemia» di malattie polmonari che negli USA ha fatto registrare 39 morti e oltre duemila casi. Per la prima volta le autorità sanitarie statunitensi indicano un potenziale colpevole, e dunque una potenziale spiegazione delle gravi complicazioni respiratorie che hanno destato un allarme diffuso oltreoceano.
L’ADDITIVO RILEVATO NEI FLUIDI POLMONARI

La notizia è stata diffusa l’8 novembre dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che da mesi seguono e studiano il fenomeno. Analizzando il fluido raccolto dai polmoni di 29 pazienti colpiti dalla malattia e provenienti da 10 diversi Stati, i ricercatori hanno trovato vitamina E acetato in tutti i campioni, THC nel’82% e nicotina nel 62%. La vitamina E acetato, o alfa-tocoferolo acetato, è usato come addensante nei liquidi contenenti THC (tetraidrocannabinolo, uno dei componenti principali della cannabis). Si tratta di una sostanza ampiamente diffusa e utilizzata nell’industria: presente in diversi alimenti, utilizzata anche come additivo alimentare e nella produzione di cosmetici, può però diventare dannosa se inalata. Il che pone ancora una volta la questione di quanto ci sia da capire, dal punto di vista della sicurezza, su prodotti nuovi ed estremamente eterogenei come le sigarette elettroniche.
LA SITUAZIONE

La malattia è stata finora un puzzle: persone, quasi sempre giovani, con gravi problemi polmonari e accomunate dall’uso di sigarette elettroniche, nella maggior parte dei casi con liquidi contenenti THC. Tanto anomala che per il momento è stata battezzata con locuzioni varie, come EVALI (E-cigarette, or Vaping, product use Associated Lung Injury, ossia danno polmonare associato a sigarette elettroniche o prodotti per lo svapo). Al 5 novembre 2019 si contano 2.051 casi riconosciuti e 39 decessi. I CDC precisano che per il momento il nesso causale fra la vitamina E acetato e le malattie è ancora da dimostrare e che ci potrebbero essere altre sostanze responsabili. Le ricerche dunque vanno avanti e nel frattempo le autorità sanitarie consigliano di non utilizzare liquidi contenenti THC e di non acquistare prodotti da canali informali.                                                                                                                                                                   fonte  https://www.fondazioneveronesi.it