Sindaco di Arezzo: “Non chiedo scusa al sig. Boschi. Si scusi lei, Maria Elena”

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“Chiedere scusa? Neanche per sogno. Si scusi lei, Maria Elena Boschi e la sua famiglia, Arezzo se lo merita”. Replica così il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, candidato col centrodestra per il secondo mandato alle Comunali, al senatore Matteo Renzi che, stamani in città per presentare i candidati di Italia Viva, ha accusato il sindaco di populismo e mancanza di dignità per non aver chiesto scusa alla famiglia Boschi dopo l’ultima archiviazione per Pierluigi Boschi in un filone di bancarotta nella vicenda giudiziaria di Banca Etruria, legato alla liquidazione all’ex dg Bronchi.
“Se proprio vogliamo parlare di dignità – prosegue Ghinelli – trovo piuttosto surreale che questa parola venga usata da chi giurò, davanti a tutti gli italiani, che se avesse perso il referendum si sarebbe ritirato dalla scena politica e oggi ancora, seppur rappresentante di una realtà politica quasi trascurabile, si aggira per le città della Toscana contando sulla smemoratezza di alcuni”.
Sulla vicenda giudiziaria della famiglia Boschi, “è verissimo – riconosce Ghinelli – che pochi giorni fa il padre ha avuto l’archiviazione in uno dei vari filoni di indagine, e da garantista non a fasi alterne sono contento per lui. E’ pur vero che restano invece in piedi altre accuse che dovrà verificare la magistratura e sulle quali non intendo intervenire e non ho mai inteso intervenire. Io invece intesi e intendo intervenire oggi su questioni non giudiziarie, ma politiche. Renzi ha politicamente assassinato Banca Etruria, Banca d’Italia multò Pierluigi Boschi per la mala gestione di Banca Etruria, quindi a prescindere dagli eventuali reati è assodato che è stato un “cattivo” gestore degli interessi legittimi degli aretini”.
“Altrettanto assodato – aggiunge – è l’atteggiamento politico eccessivamente entrante, e incomprensibilmente da protagonista, dell’allora ministro delle Pari Opportunità e Riforme, proprio Maria Elena Boschi, che senza alcuna delega finanziaria si era occupata forsennatamente di Banca Etruria incontrando esponenti di Banca d’Italia, Consob e UniCredit”