Sisma del 2002, M5S: “A causa delle inadempienze della regione persi fondi importanti per la ricostruzione”

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“A causa della superficialità della Regione Puglia è stata persa una grande opportunità per aiutare i comuni dei Monti Dauni colpiti dal terremoto del 2002 che non hanno ancora completato la ricostruzione”. Lo dichiarano i parlamentari pugliesi del M5S che avevano presentato emendamenti al decreto sisma per chiedere un contributo straordinario pari a 5 milioni di euro per l’anno 2020 e 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 per la ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici danneggiati dal sisma.

“Emendamento che abbiamo dovuto ritirare – spiegano – a causa dell’inadempienza della Regione nell’inviare al Governo la relazione dettagliata ed aggiornata degli interventi necessari per completare la ricostruzione. Quando finalmente siamo riusciti ad avere il documento tanto atteso, ormai a tempo scaduto, invece di una relazione ci è arrivata una lettera in cui Emiliano ammette che il fabbisogno necessario per gli interventi di ricostruzione degli edifici delle Classi D ed E, ovvero le abitazioni non principali, è fermo alla graduatoria stilata dai Comuni nel 2004, aggiornata con la variazione ISTAT e quantificabile in 66 milioni di euro per la classe D e 48 milioni per la classe E. Una cifra che però non ha alcun dato certo a supporto e per questo è inaccettabile. La ricostruzione procede a rilento, nonostante gli sforzi dei Comuni, che da tempo sollecitano la Regione per colmare la carenza di personale dedicato alla ricognizione dei danni post sisma. Così come da anni le consigliere regionali Antonella Laricchia e Rosa Barone chiedono un rendiconto delle spese effettuate e dello stato dell’arte dei lavori di ricostruzione, ricevendo come risposta solo continui rimpalli tra i vari assessorati su chi debba produrre questi atti”.