SONO ANCORA IN MOLTI A NON AVERE L’ESATTA PERCEZIONE DELLE NUOVE POVERTA’ CREATE DAL COVID

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“SONO ANCORA IN MOLTI A NON AVERE L’ESATTA PERCEZIONE DELLE NUOVE POVERTA’ CREATE DAL COVID. DOPO IL SISTEMA SANITARIO, ANCHE IL VOLONTARIATO RISCHIA DI COLLASSARE TRAVOLTO DALLE EMERGENZE TRASCURATE TUTTORA DAL CETO POLITICANTE”

L’INTERVENTO DI ERMINIO BRAMBILLA, PRESIDENTE DEL PARTITO POLITICO UNIONE CATTOLICA, AL CONVEGNO DELLA RIVOLUZIONE MITE PER LA RINASCITA ECONOMICA E MORALE DEL PAESE

“LA CRISI VALORIALE DELL’ITALIA HA AVUTO INIZIO DOPO LA FINTA RIVOLUZIONE DEL 1992 CHE HA PORTATO AL DISFACIMENTO DELL’UNITA’ POLITICA DEI CATTOLICI E ALLA LORO PROGRESSIVA MARGINALITA’ NELLA VITA POLITICO-ISTITUZIONALE”

Erminio Brambilla, Presidente del Partito Politico Unione Cattolica, ha dedicato la propria vita e tuttora è impegnato in prima persona nel sostegno ai meno fortunati, attraverso un ruolo attivo svolto nelle organizzazioni cattoliche di Caritas e San Vincenzo in Milano. Un triste osservatorio che misura in presa diretta il polso del crescente e ogni giorno più diffuso impoverimento delle classi sociali e professionali intermedie, le stesse che per tre generazioni hanno sorretto prima il miracolo economico e ora, o quanto meno fino alla vigilia dello scoppio della pandemia, hanno sostenuto con i propri redditi lavorativi e pensionistici il mercato dei consumi domestici nazionali: ex dipendenti di concetto, lavoratori autonomi, liberi professionisti che formano adesso lunghe code per potersi procurare una borsa di generi di prima necessità alimentare.

Brambilla non usa mezzi termini: l’attuale ceto politicante italiano, non a caso ultimo in Europa non soltanto per qualità della classe politica ma anche per i ritardi che sta accumulando nella messa a punto dei progetti necessari a richiedere e a ottenere quei minimi e non sufficienti aiuti europei del cosiddetto Recovery Fund, non ha compreso il livello al quale sono salite, nei numeri e nelle tipologie, le vecchie e nuove povertà in cui è piombata la Nazione.

I Cattolici, che stanno riscoprendo grazie al messaggio di Papa Francesco i valori di unità e comunione, devono pertanto tornare a opporre la vera Rivoluzione Mite, enunciata da Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, alla finta rivoluzione che dal 1992 a oggi ha condannato l’Italia, Paese intrinsecamente ricco e meraviglioso, a una condizione di declino e di inconsistenza sulla scena europea e atlantica.

Il populismo di oggi è il diretto erede del giustizialismo dei primi anni Novanta, utilizzato dalle forze antisistema, soprattutto di sinistra e neo e post comuniste, per conquistare il potere con metodi non democratici e non elettivi: che sia un populismo pauperista sul modello giallorosso, piuttosto che un populismo sovranista sul modello gialloverde, poco cambia rispetto alla decrescita infelice su cui l’Italia si è tragicamente incamminata.

I grillini ne sono la prova plastica: dai No ai Sì a tutto, dalla finta democrazia diretta della totalitarista piattaforma Rousseau alla vera spartizione del potere con l’accettazione di quelle clausole europee di austerità non sottoposte ad alcun parere dei tanto declamati “cittadini”, del cui voto adesso i grillini hanno paura in quanto alla prossima tornata elettorale saranno cancellati dal libero voto popolare.

Tornando al capitolo delle vecchie e nuove ondate di indigenza, parallele a quelle del virus cinese, Brambilla lancia un allarme nell’allarme: attenzione, perché gli stessi Volontari, a propria volta giovani, pensionati, padri di famiglia, cominciano a sentire la mancanza di mezzi materiali per poter fare fronte alle maggiori e pressanti richieste di aiuto, e sono essi medesimi travolti dagli effetti della crisi. Il ceto politicante usa il mondo del Volontariato per delegare crescenti incombenze, senza però in alcun minimo modo provvedere al suo sostentamento essenziale.

Povertà concrete alle quali si affiancano quelle culturali ed educative: non sono ancora quantificabili i disastri della DAD, la didattica a distanza, ma i loro effetti sui giovani, all’interno di contesti familiari e genitoriali gravati da costi crescenti, disoccupazione e non di rado dalla malattia, saranno devastanti e imporranno ai Cattolici, una volta che saranno tornati forza di maggioranza e di governo, l’urgenza di provvedere al recupero dell’ultimo anno scolastico, in abbinamento a un percorso di orientamento professionale con l’ausilio delle Scuole tecniche cattoliche, altra grandissima ricchezza del nostro Paese dimenticata da un governo la cui azione. nel campo dell’istruzione, sarà ricordata in questi mesi per la tragica barzelletta dei banchi a rotelle.

La missione di Unione Cattolica è di essere l’apripista di una rinnovata e duratura stagione di impegno orgoglioso da parte di chiunque abbia la determinazione e la volontà di recepire e promuovere la Dottrina sociale della Chiesa, intesa come insieme ordinato di valori e di precetti che – da 130 anni esatti, e nel 2021 sarà celebrato questo importantissimo “compleanno” – sono in grado di individuare tempestivamente i problemi di ogni epoca storica, definendo per la risoluzione di ciascuno di essi – in antitesi ai falsi rimedi del socialismo reale comunista e del capitalismo finanziario mondialista e tecnocratico – il vero rimedio dell’applicazione dell’applicazione del principio di sussidiarietà, istituzionale e sociale, ai diversi livelli dal sovrannazionale al regionale e locale passando per il livello statale chiamato a sfoltire la “giungla burocratica” che sta impantanando il Paese in riti di stampo ottocentesco.