Sono giorni che Trump attacca queste 4 donne, deputate del Congresso statunitense

0
65

Prima i tweet con cui le invita a tornarsene al loro paese. Facendo finta di non sapere che sono tutte statunitensi, tre per nascita e Ilhan Omar perché ha ottenuto la cittadinanza dopo esser arrivata negli USA dalla Somalia come rifugiata, quand’era solo una bambina.

Poi Trump incalza, durante un comizio a Greenwell, North Carolina; si concentra su Ilhan Omar, sparge bugie. Prende una lunga pausa, mentre i suoi seguaci urlano: “send her back”, “rimandala al suo paese”.

Trump di queste donne ha paura. Le costruisce come IL nemico, le addita ai suoi. Sono quelle che “vogliono demolire la nostra costituzione, indebolire le Forze Armate, eliminare i valori che hanno costruito questo magnifico paese”. Le attacca per distrarre l’attenzione dalle politiche economiche, dai regali alle grandi imprese, dai salari bassi, dal sistema sanitario che esclude milioni e milioni di statunitensi, ecc.

Ma Trump di loro ha paura. Come, a dire il vero, di loro hanno paura ampi settori del Partito Democratico, a cominciare da Nancy Pelosi.
Hanno paura perché Rashida Tlaib, Ilhan Omar, Alexandria Ocasio-Cortez (AOC), Ayanna Pressley, stanno spingendo tante persone “a sognare un paese che riconosca la nostra dignità e la nostra umanità”. Perché non accettano gli attacchi razzisti del Presidente, che hanno l’obiettivo di rompere vincoli di solidarietà, perché dicono chiaro e tondo ai bambini che abitano negli Usa che “non importa cosa dice il presidente, questo paese appartiene a voi, appartiene a tutti” (AOC).

Continueranno a essere un incubo per Trump perché – come ha dichiarato Ilhan Omar – “le sue politiche sono un incubo per noi”.