Parlo anche di quelle più silenziose che, a prima vista, possono sembrare norme di efficacia ma che in realtà, come tristemente è sempre stato, nascondono ignobili poltronifici.
Allora dico al mio Movimento che giustamente è severissimo nei confronti di se stesso, di non cedere alle esigenze di partito che deve sistemare qualcuno ma suggerisco di far sentire quella voce di chi, a ragione, pretende meritocrazia, lotta agli sprechi e attenzione a chi è fuori dai palazzi.
Basta non guardarsi la punta dei piedi e alzare la testa per guardare negli occhi i cittadini per fare la cosa giusta e la buona politica sarebbe quella che si assume piene responsabilità senza delegare a commissari pagati profumatamente. Le strutture ci sono, usiamole senza diventare uno stipendificio per amici e conoscenti.