Sono stato alla Bocconi, invitato alla Festa del Giurista 2021

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saviano
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Non facevo un evento in presenza da quasi un anno. Eravamo in pochissimi, il teatro era completamente vuoto e tutti gli studenti si stavano laureando in remoto. Si sente la tragedia dell’assenza. Pensare di poter sostituire il corpo con un video è impossibile. Il corpo si compone di vicinanza, rumore, odore, suono, gli unici codici che generano emozioni. Nessuna concretezza senti nella distanza, è solo la presenza che completa.
Il video è solo uno spettro. Mi rendo conto peró che quello che ho appena nominato spettro ci ha permesso di procedere, lavorare, ancora vederci. Di accorciare una distanza che se non ci fosse la tecnologia sarebbe stata siderale: questi studenti hanno potuto ascoltare, fare domande, laurearsi, vedendo i loro professori, vedendo i loro colleghi. Se non ci fosse stata la tecnologia non ci sarebbe stata neanche la laurea. Eppure, quando finirà questa peste il rischio più grande sarà continuare a mantenere distanza magari per risparmiare denaro e tempo, e cosí rinunciare alla presenza, alla carne reale, al respiro vicino, l’immagine di sé dietro uno schermo toglie atto di vita, lo mima.
Sono stato felice di essere all’Università Bocconi invitato dal rettore Verona, dal professor Sirena e dal consigliere amministrativo Taranto. Ho risposto a molte domande e messo in guardia gli studenti su come la criminalità organizzata si stia mangiando il paese, e su come prossimi mesi saranno fondamentali per salvare i fondi di ripresa dallo sciacallaggio delle mafie.