Speravo de morì prima di vedere questo calcio pieno di veleni

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Dopo le parole di Prandelli ho pensato quando è stata l’ultima volta che mi sono emozionato per il calcio e sinceramente non me lo ricordo.
Ci può bastare un giocattolo malandato che non ci fa più divertire?
Le parole di Cesare sono state da detonatore, ma ora i nodi vengono al pettine: assenza di pubblico, contagi tra giocatori, gioco meno avvincente, noioso, ripetitivo, interpreti meno attraenti, ordinati come soldati senza fantasia.
Anche il discorso che non sappiamo ancora dove vedere il prossimo anno di A, quanti abbonamenti fare.
Il nostro è un calcio che in casa propria è abituato a un arbitraggio diverso da quello che vediamo poi in Europa.
Incrociamo giocatori che parlano con i piedi, non si lamentano, corrono e collaborano tra di loro.
Undici in fase offensiva e difensiva, una corsa e una mentalità diverse.
Il nostro problema, invece, è fare possesso palla, cominciando dal portiere con una serie infinita di passaggi e retropassaggi, che oltre agli sbadigli, spesso a causa di limiti tecnici, penalizzano le squadre.
Ma il calcio moderno, secondo noi, obbliga a fare questo altrimenti l’allenatore non è capace e va esonerato“.                                                                                                                                                     [Marco Tardelli]