Spesso noi M5S siamo presentati come “pancia” del paese

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Solo perché non rifiutiamo l’appellativo di populisti che ci è stato imposto.

Ammesso, tuttavia, e non concesso che noi si sia solo la “pancia” del paese -come se fossimo pura irrazionalità istintiva ed animalesca-, nell’ottica dei valori e delle idee che ci hanno fatto nascere è assolutamente sbagliato suggerire alla pancia di ascoltare la “testa” sul da farsi, come se la prima quasi per natura debba limitarsi ad eseguire ciò che altri -la “testa” appunto- avrebbe deciso per lei.
Sbagliato perché così consigliando, alla pancia si chiederebbe implicitamente di dover continuare nella propria subalternazione-dipendenza nei confronti della testa, e cioè degli intellettuali cosiddetti, coloro che, avendo studiato, o millantando di aver studiato, vengono ritenuti i detentori delle soluzioni ai problemi.

Noi dobbiamo piuttosto riuscire a convincere la “pancia” che, istruendosi e studiando, lavorando su se stessa con dedizione e lavoro continui, essa stessa potrà diventare “testa”, senza necessità di altri, vati od intellettuali che possano essere, da cui attendere risposte.

Perché una grande vera democrazia è quella che, educando all’autonomia, rispetta la libertà degli altri, anche e soprattutto quando la pensano diversamente da sé.