Sport collegato a salute, scuola e turismo, anche strumento d’integrazione: già stanziati 60 milioni

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In commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità sono stati analizzati (relazione sulla clausola valutativa) i risultati ottenuti attraverso la norma regionale in materia

Combattere la sedentarietà, sostenere una cultura dello sport “eco sostenibile”, promuovere lo sport quale strumento per favorire azioni di integrazione sociale, trasmissione di principi e valori etici, incentivare il processo di integrazione tra il sistema sportivo e quello scolastico, promuovere la salute attraverso lo sport, contrastare la pratica del doping, favorire l’integrazione sociale dei soggetti svantaggiati anche attraverso la realizzazione di attività condivise tra soggetti disabili e normodotati, aumentare il coinvolgimento e la partecipazione alle attività motorie e sportive della popolazione femminile, determinare pari opportunità di accesso della popolazione anziana alla vita attiva, aumentare e valorizzare la dimensione economica dello sport, riqualificare e innovare il patrimonio dell’impiantistica sportiva regionale attraverso il sostegno delle pubbliche amministrazioni proprietarie (ma anche delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche), promuovere e sostenere la realizzazione di grandi eventi sportivi.

Questi gli obiettivi che l’amministrazione regionale sta portando avanti attraverso l’applicazione della legge regionale 8 del 2017 sulla promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive.

In commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, guidata da Francesca Marchetti, sono stati analizzati (relazione sulla clausola valutativa) i risultati ottenuti attraverso questa norma regionale.

L’amministrazione regionale ha infatti riferito in commissione, sulla legge, della “positività e coerenze del lavoro fatto rispetto agli obiettivi”. È stato anche riferito che verrà attivata in regione “una ricerca su come programmare lo sport da qui in avanti”. Infine, è stato detto che “è in fase avanzata di stesura la carta etica dello sport (lo sport per tutti, che diventa strumento per la lotta al doping, alla sedentarietà, alla emarginazione e al disagio sociale)”.

Il bilancio regionale, nel primo quadriennio di attuazione della legge regionale, ha garantito il significativo stanziamento di circa 60 milioni.

Per Valentina Stragliati (Lega) “tanto è stato fatto, lo riconosciamo, lo sport è fondamentale a tutte le età, un fattore di protezione”. La consigliera ha poi chiesto di snellire la burocrazia collegata ai bandi: “Rilevo nel piacentino che realtà associative hanno rinunciato ai bandi per la complessità nel completare la documentazione richiesta”.

Per Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) “lo sport rappresenta un ambito di programmazione e di investimenti non secondario per l’Emilia-Romagna (anche per lo sport di base)”. Importante, poi, ha aggiunto, “il confronto con il mondo sportivo, in Emilia-Romagna sempre mantenuto”. Fondamentale anche, ha concluso la consigliera, “l’equilibrata ripartizione delle risorse rispetto alle diverse discipline, con particolare attenzione alle pari opportunità”.

Marco Fabbri (Pd) ha parlato di “un provvedimento che tiene insieme i temi della promozione e dello sviluppo, non solo relativamente alle discipline sportive, ma rispetto all’intero sistema regione, con il coinvolgimento dei settori scolastico e turistico”. L’Emilia-Romagna, ha aggiunto, “è una delle Regioni che più stanno investendo nel settore, con ricadute importanti sui territori”. È poi necessario, ha concluso, “continuare a coinvolgere anche i piccoli comuni”.