Stazione di Vernazza, Cinque Terre

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Una coppia di trentenni di Bologna è in attesa del treno. È un pomeriggio di mare e relax. Si baciano, come milioni di altre coppie felici. Solo che hanno una “colpa” non emendabile in questa disgraziata società: sono due uomini.

Allora cominciano le risatine di scherno, i commenti, gli insulti del branco. Pesantissimi. “Froci di m****”. Parole che in breve diventano schiaffi. Poi un pugno, violentissimo, tra orecchio e zigomo destro. Infine la fuga, come miserabili vigliacchi.

L’ennesimo caso isolato di spaventosa omofobia: è il 40esimo caso dall’inizio dell’anno, nonostante tre mesi in cui l’Italia si è praticamente fermata.

Eppure oggi, ancora oggi, di fronte a tutto questo, c’è un senatore e un ex ministro che ha il coraggio di parlare di legge contro l’eterofobia. Eterofobia.

Siamo diventati un Paese in cui due ragazzi, due persone, due esseri umani che si amano, devono avere paura di scambiarsi un bacio in una stazione in pieno giorno.

E pretendiamo di chiamarla civiltà.

Un abbraccio e una solidarietà totale a questi due ragazzi.

L’Italia ha bisogno come ossigeno di una legge storica contro l’omofobia.

Ma da questo schifo ne usciremo definitivamente solo con cultura ed educazione. Cultura ed educazione. E poi, alla fine, ancora cultura.

Lorenzo Tosa