STRANA MORALE QUELLA DEI DITTATORI CINESI VIRALI

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VOGLIONO DECIDERE IN CASA NOSTRA SENZA CHE NOI POSSIAMO CRITICARE IN CASA LORO

IL COMMENTO DI IVANO TONOLI, SEGRETARIO DI UNIONE CATTOLICA, SUL PRIMO GIORNO DI LAVORI AL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS: DA XI JINPING DISCORSO DELIRANTE, DICE CHE PANDEMIA E AMBIENTE SONO SFIDE GLOBALI, DIMENTICA PERO’ DI DIRE CHE SONO DIVENTATE TALI PER IL SEMPLICE FATTO CHE PECHINO NON HA FATTO NULLA PER IMPEDIRE CHE DALLA CINA SI PROPAGASSERO AD ARTE NEL RESTO DEL MONDO CAUSANDO DISSESTI E MALATTIE GRAVISSIME

21 ANNI DOPO LA SCELLERATA DECISIONE DELLA SINISTRA AMERICANA ED EUROPEA, CAPITANATA DA CLINTON E PRODI, DI AMMETTERE LA CINA NEL LIBERO COMMERCIO OCCIDENTALE, IL BILANCIO E’ TRAGICO PER IMPRESE E LAVORATORI, CON IMPORTAZIONI FUORI CONTROLLO E PROCESSI INDUSTRIALI RUBATI

L’apertura dei lavori del World economic forum di Davos in Svizzera, svolto in modalità virtuale e remota, ha confermato la drammatica realtà di un Occidente e ancor più di un’Europa non più soltanto velatamente minacciati dalla dittatura comunista cinese, ma al contrario palesemente destinatari degli intimidatori messaggi lanciati da quest’ultima e dal suo capo indiscusso il dittatore Xi Jinping.

Questi non soltanto si è arrogato il diritto di parlare in maniera addirittura sfacciatamente evangelica – lui che è erede ed espressione primaria del più crudele e ateistico dei regimi totalitari, illiberali e antidemocratici – ma ha oltrepassato ogni limite di tollerabile decenza quando ha asserito che serve una comunione mondiale per vincere insieme le sfide della pandemia virale e dell’ambiente; peccato che abbia volutamente dimenticato di precisare che tali sfide sono diventate “mondiali”, come egli stesso dice, proprio perché il suo governo stalinista e maoista a Pechino nulla ha fatto per arginare queste ultime entro i propri confini e per impedire che si propagassero al Pianeta intero in maniera da poter poi incolpare l’Occidente, cioè noi, della spirale recessiva e luttuosa in atto da un anno.

La Cina si è servita prima della sinistra americana ed europea – capitanata dai vari Clinton, Prodi e D’Alema, oggi rappresentati dai vari Biden, Grillo e Conte – e poi di un virus chimerico da laboratorio per impostare il proprio dominio nei confronti di un Occidente indebolito, internamente diviso e disarmato.

Vi sono statistiche ufficiali che calcolano che, solo dal 1999 – anno dell’ingresso di Pechino nell’Organizzazione mondiale del commercio, degli accordi tra Bill Clinton e Jiang Zemin e della nomina di Prodi a presidente UE – al 2004, le attività commerciali della Cina in Europa sono cresciute del 700 per cento, mentre nello stesso periodo sono andati distrutti 90.000 posti di lavoro italiani ed europei nel settore tessile, senza considerare la moria di piccoli negozi travolti dalla concorrenza sleale e dall’impunità fiscale dei cittadini commercianti del dragone asiatico.

Scandaloso, poi, il fatto che nessuno, tra i “leader” di Stati Uniti e UE durante l’avvio dei lavori convegnistici di Davos, abbia inteso contraddire il dittatore Xi quando questi ha affermato la “morale” a senso unico della dittatura cinese, che vuole dettare regole economiche e politiche in casa nostra senza che però noi possiamo sindacare in casa sua, e senza che possiamo dire la nostra opinione in merito alle sistemiche persecuzioni avverso le minoranze etniche e la comunità di Taiwan, alla negazione di elementari diritti del lavoro, all’assenza di qualsiasi regola igienica e ambientale, al mancato controllo delle attività di ricerca scientifica e batteriologica. Tutte queste violazioni sono state definite da Xi questioni di natura prettamente interna, tipiche della società cinese, non passibili di venire giudicate dalla comunità internazionale e occidentale, che secondo lui dovrebbe soltanto obbedire, prendere esempio e accettare una leadership asiatica nel commercio e nella extra crescita del prodotto interno lordo e dell’industria costruita sul dramma della pandemia partita da Wuhan e dei lutti che si sta portando appresso.

Dramma nel dramma, la totale assenza del governo italiano, ripiegato sulla crisi pilotata dai populisti intenzionati a non perdere il controllo del potere romano, responsabili di avere condotto il nostro Paese allo stallo recessivo e all’irrilevanza più completa proprio al momento di assumere la presidenza del gruppo del G20, che considerate le premesse di Davos e quanto sta avvenendo in America dopo l’avvento della Presidenza Biden si appresta a essere fagocitato in un sol boccone dal Dragone pechinese.

Altrettanti motivi in più per noi di Unione Cattolica di proseguire con determinazione ulteriore lungo la via maestra ormai intrapresa in modo irreversibile e consolidato, quella della causa legale internazionale, per risarcire il Popolo Italiano, e quella dell’espulsione di Pechino da tutte le organizzazioni politico-economiche occidentali, dal WTO al World economic forum dove in maniera assurda chi ci sta distruggendo continua a godere dei benefici di… “Paese in via di sviluppo”!