Sua Similconticità

0
82

Aspettiamo nuove sul fronte Recovery, dove mi aspetto (e temo) la tanto agognata, da parte dei cloni giornalistici di Cairo/Elkann, discontinuità. Perché sugli altri fronti, a parte il condonicchio farlocco voluto da Salvini, la lingua parlata dai presunti migliori, è esattamente quella parlata dai peggiori, capeggiati dal presunto incompetente Conte. E Draghi chiude come e pure di più del predecessore.
Non se ne vogliano i vari Franco, Giannini e compagnia slinguante, Draghi non ha inventato, innovato, migliorato, proposto un bel niente che non sia stato programmato dai sabotatori Conte & c. Se innovazione c’è stata, si è palesata nella maniera in cui si sono copiati gli editti del governo precedente, oppure nelle bizantine ricostruzioni offerte dalla claque giornalistica, impegnatasi a trovare differenze, dal primo giorno di insediamento del presunto taumaturgo. Un infortunio del giornalismo italiano che non ha precedenti, se non nella Russia Staliniana o nel Cile di Pinochet. Tutto è stato utile alla ricerca: dal modo di parlare del Migliore, all’arredamento Ikea, un’ossessionata e ridicola narrazione del “cambio”.
Ciò che è cambiato, questo è incontrovertibile, il livello qualitativo del governo. Un governo con molti peggiori, altroché. Da Brunetta che si rimangia quello che ha asserito, difeso tutta la vita, a cominciare dal “fannulloni” rivolto ai dipendenti del pubblico impiego, a Gelmini che non ha nulla da rimangiarsi perché non propriamente capace di volere, ma che si ritrova sconfessioni della riforma della scuola che porta il suo nome, a cominciare dal numero massimo degli studenti in un’aula, che lei volle fissato a minimo 35 e che adesso si vuole diminuire drasticamente. La Carfagna non è ancora pervenuta e la stessa cosa si può dire di Giorgetti.
Sulla lega va aperto un discorso a parte. Il nodo del condono sulle cartelle esattoriali è stato mal digerito da Draghi e i diktat di Salvini sulle riaperture, sono stati dal Premier rispediti al mittente, accompagnati dal palese disgusto dello stesso. La risposta di Draghi a Salvini è stata molto diretta. Un “adeguati e non rompere più i cabasisi” tradotto in Draghiano, però assolutamente intellegibile. I post del sottosegretario alla cultura Borgonzoni, con un massacro di congiuntivi e condizionali e una successiva correzione, massacrando i congiuntivi ed i condizionali rimasti vivi, la dicono lunga sulla qualità della delegazione leghista nel governo. A questo si è aggiunta la nomina di uno stalker al ministero della scuola da parte del sottosegretario leghista. Un professore con doppie attitudini, che di notte molestava ed insultava per internet, includendo pesanti riferimenti sessuali, la Azzolina ma non solo, e di giorno educava. Un personaggio attualmente sotto processo. Il leghista responsabile della nomina (Sacco) ha risposto che non ammette interferenze, però perfino Mentana ha dovuto ammettere che i video dello stalker sono inequivocabili. Il tutto accompagnato dalla solita incontinenza verbale del capitone.
Insomma, a parte la felicità di Franco, della Merlino, della Tommasi e della Compagnia della lingua, tanti motivi per ritenere questa compagine governativa migliore della precedente, non ci sono, ma questo si sapeva. La novità è che se ne stia accorgendo perfino Sua Infallibilità.
Giancarlo Selmi