SULLA 7 TORNA IL TANDEM TRA GHISOLFI E VILLAROSA

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All’Aria che tira, il talk show di Myrta Merlino, il Banchiere scrittore e il Sottosegretario all’Economia sono intervenuti, in collegamento, sul tema delle regole normative che non di rado si frappongono, purtroppo conflittualmente, nel rapporto fra istituti di credito e operatori economico-professionali

Si rinnova, nella ripartenza televisiva autunnale, il tandem argomentativo fra il Banchiere scrittore e il Sottosegretario all’Economia, ossia tra Beppe Ghisolfi e Alessio Villarosa, tra i quali si è riconfermata la reciproca stima ribadita in occasione della più recente messa in onda, nel lunedì appena trascorso, della puntata dell’Aria che Tira dedicata al tema delle regole normative che si frappongo, non di rado in chiave conflittuale, nel rapporto fra la Banca e la Clientela imprenditoriale e professionale.

Una questione, quella dibattuta nel popolare talk-show economico e politico condotto dalla giornalista Myrta Merlino, che, alla vigilia della sempre più probabile seconda ondata della pandemia da covid19 destinata a limitare di nuovo l’attività e l’operatività di molti settori dell’economia reale, dal commercio all’artigianato alle libere professioni, si sta imponendo con forza alla ribalta delle richieste di intervento formulate in diretta TV al governo Conte bis da diversi imprenditori e professionisti intervistati.

Nello specifico, i problemi emersi durante la puntata del 5 ottobre hanno riguardato le esecuzioni immobiliari, la circostanza che ai sensi del decreto Liquidità un imprenditore o professionista che si veda negato il miniprestito garantito venga catalogato d’ufficio tra i cattivi pagatori (vicenda per la quale un mancato mutuatario e richiedente prestito ha promosso addirittura una causa legale contro Conte) e il ritorno delle cartelle esattoriali nelle cassette delle lettere dei contribuenti italiani.

Questioni rispetto alle quali Ghisolfi è tornato a ribadire che le Banche, pur dovendo dare seguito a normative europee e nazionali imposte tanto alla clientela quanto agli enti creditizi (dal bail-in a Basilea fino alle norme in materia di Npl o crediti deteriorati di cui viene prevista la cessione a società terziarizzate), nel proprio ambito hanno nei mesi dell’epidemia e dell’emergenza sanitaria, varato provvedimenti di moratoria, sospensiva e differimento rate per un totale oramai superiore ai 300 miliardi di euro. Cifra quest’ultima riconosciuta anche dal Sottosegretario Villarosa il quale, sollecitato sui temi della sospensione delle esecuzioni immobiliari e fiscali per il corrente e per il prossimo anno, ha comunque annunciato degli ulteriori interventi sul fronte dei prestiti e dei finanziamenti emergenziali alle aziende e al lavoro autonomo, con la previsione di una componente a fondo perduto – la proposta di Ghisolfi fin dalle prime avvisaglie di effetti economici dell’epidemia – e di un’altra quota come prestito a lungo termine e lunga scadenza.

Questo nell’attesa che, come proposto dal parlamentare Mulé di Forza Italia e dal giornalista Peter Gomez, intervenuti nel medesimo blocco tematico del programma, il governo deliberi una rateizzazione del debito fiscale e un rinvio dell’appuntamento con gli avvisi di pagamento emessi dagli enti esattoriali e di riscossione.