SULLA SICUREZZA NELLE SCUOLE NESSUN COMPROMESSO

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IRRESPONSABILE CHI SPECULA E CHI FA DISINFORMAZIONE SULLA SALUTE DEI RAGAZZI E DEI LAVORATORI –

L’Amministrazione Tomasi ha da tempo varato un importante piano sicurezza che ha già portato alla verifica di 27 scuole in due anni, contro le 4 dei quindici anni precedenti.

L’attenzione particolare verso il tema della sicurezza rappresenta un valore non negoziabile oltre che prescritto dalla legge rispetto alla quale le precedenti amministrazioni erano state inadempienti con grave rischio per la salute dei ragazzi e dei lavoratori delle scuole pistoiesi.

Come già capitato in vari plessi tra cui Bonelle a seguito delle verifiche tecnico – statiche sull’edificio dove ha sede la scuola di Capostrada, costruita nel 1960, sono emerse criticità insormontabili.

l’Amministrazione ha quindi prontamente convocato il Dirigente ed i Genitori ed ha prospettato alcune ipotesi di soluzione per la sistemazione delle cinque classi di Capostrada dal momento che qualsiasi intervento strutturale non sarebbe, come evidenziato dai tecnici, sufficiente a garantire la sicurezza dei ragazzi e dei lavoratori.

La sintesi è stata trovata nello spostamento delle classi nelle scuole del Belvedere, in un blocco autonomo, al fine di rispettare l’unitarietà della scuola.

Purtroppo in queste ore e nei giorni precedenti si devono registrare i comportamenti di alcuni irresponsabili, apprendisti stregoni della politica, che soffiano irresponsabilmente sul fuoco dei disagi causati dalla necessità di modificare le proprie abitudini di alcuni genitori e diffondono notizie false.

Rispetto a questi disagi è necessaria una operazione di chiarezza e contro – disinformazione: le verifiche statiche e sismiche sono prescritte dalla legge per evitare che succedano tragedie come quella del ponte Morandi e questa amministrazione si trova a doverle fare adesso perchè chi è venuto prima ha preferito infilare la testa sotto la sabbia per non affrontare il problema.

Ora la musica è cambiata: la sicurezza dei ragazzi e dei lavoratori prima di tutto, anche del “consenso facile”.