TARIFFE TPER: NO AGLI AUMENTI E BASTA TEATRINO TRA CGIL, CISL, UIL E MEROLA

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USB sostiene da sempre politiche tariffarie di segno opposto a quelle della Giunta comunale.
Il servizio pubblico deve rispondere alle reali esigenze dei cittadini e deve prevedere un sistema tariffario calmierato, diversificato e veramente incentivante rispetto all’utilizzo dei mezzi privati, deve riconoscere alle lavoratrici e lavoratori di TPER condizioni di lavoro, di salario e di tutela delle condizioni di sicurezza e salute dignitose per chi fa un lavoro altamente usurante e stressante.
Come ogni anno, quando arriva l’estate ci si prepara alla ferie, al mare agli aumenti delle tariffe!
Parliamo in questo caso degli aumenti dei biglietti singoli e citypass di TPER, annunciati dal Comune di Bologna.
TPER è una azienda che ha chiuso il bilancio con un utile di 8,2 milioni di euro, di cui la metà distribuita agli azionisti (Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Città Metropolitana ecc.)
Una cifra cospicua, realizzata prevalentemente tramite carichi di lavoro gravosi per i dipendenti, ai quali viene chiesto un costante spirito di sacrificio in nome del servizio pubblico, tramite il risparmio sulla manutenzione e pulizia dei mezzi, i ritardi e il numero di corse insufficienti, quando non saltate, che si tramutano in un disagio sia per gli utenti che per i lavoratori.
Un rincaro giustificato come necessario per via dell’inflazione, nonostante gli stipendi delle/dei lavoratrici e lavoratori siano fermi al palo.
Azzardiamo una previsione su questo teatrino in corso tra Comune e sindacati confederali su questa vicenda. Faranno un bellissimo e democraticissimo incontro, CGIL, CISL e UIL si diranno contrari o dubbiosi rispetto al rincaro, il Sindaco spiegherà che il rincaro servirà a rendere il servizio ancora più efficiente e che il trasposto pubblico a Bologna è il migliore del Paese. Accoglierà la richiesta di sospendere l’aumento. CGIL, CISL e UIL usciranno con un comunicato di vittoria, Merola dichiarerà alla stampa di essere attento alle richieste dei sindacati e della popolazione. Infine in autunno gli aumenti ci saranno. Un déjà vu, con una variante, Merola sottolinerà che la città non può fare a meno del progetto TRAM. CGIL, CISL e UIL concorderanno.
PD, CGIL, CISL e UIL e Confindustria, il partito del PIL in salsa bolognese, tutti insieme a sostenere le grandi opere inutili, che sposteranno soldi pubblici nelle tasche delle imprese e dei soliti noti.
Ma la situazione è un’altra. Qua si tartassano lavoratori e cittadini, ma si sperpera per attrarre capitali. Il servizio pubblico è la maschera dietro cui si nascondono i nostri amministratori assetati di investimenti. Il Servizio Ferroviario Metropolitano, opera realmente utile per tutti i lavoratori pendolari della provincia non è stato mai completato; Il People Mover, scintillante monorotaia per turisti e business men, è stato ultimato e ha smosso valanghe di soldi, ma dopo aver fatto grandi annunci sono da mesi fermi ai collaudi; è stata annunciata da poco la spesa di 500 milioni di euro per la prima linea del tram, opera che dovrebbe ridisegnare, secondo noi in peggio, la nostra città.

USB Bologna