Tasse, tasse e ancora tasse: solo a giugno il Fisco incasserà 40 miliardi dagli italiani

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La stagione delle riforme, delle opere pubbliche, della velocità, della semplificazione, della digitalizzazione. Ma soprattutto, e questo il governo non ha trovato il coraggio di dirlo in maniera chiara agli italiani, delle tasse. Con il Fisco che, nonostante gli annunci roboanti, non riesce a trovare un modo per far pagare di più chi registra fatturati altissimi, a partire dai colossi del web minacciati da interventi imminenti e ancora oggi impegnati a godersi i ricchissimi guadagni. E che, non potendo fare altrimenti, continua a puntare alle tasche di cittadini già messi in ginocchio dalla pandemia e dall’emergenza economica che ne è scaturita.
Tasse, tasse e ancora tasse: solo a giugno il Fisco incasserà 40 miliardi dagli italiani

Si parte con l’Imu 2.0, che 25 milioni di proprietari immobiliari dovranno pagare nel corso dei prossimi giorni e che non è stata rinviata nonostante la situazione più che drammatica che si è abbattuta sul Paese. Salvo alcune categorie, le più colpite, che potranno beneficiare di un trattamento speciale, ai rimanenti toccherà far fronte al nuovo tributo frutto dell’unificazione tra Imu e Tasi, il tributo per i servizi indivisibili. In totale, una decina di miliardi che entreranno nelle casse del Fisco e ai quali bisognerà poi aggiungere altri 33 miliardi in arrivo, stando alle stime della Fondazione Nazionale Commercialisti, dal saldo e acconto Irpef, la tassa sui redditi delle persone fisiche, l’Ires (sui redditi societari) e le addizionali comunali e regionali.

Un bel salasso, non c’è che dire. Ma l’elenco non è ancora finito: alla lista vanno aggiunti poi l’Iva e la Tari, la tassa sui rifiuti, per un bottino complessivo che nel solo mese di giugno dovrebbe superare quota 40 miliardi di euro. Il tutto nell’attesa di un segnale dal governo, al quale è stato chiesto ripetutamente, e da più parti, di prorogare alcune scadenze per aiutare gli italiani a riprendere fiato tra un versamento e l’altro. Al momento, però, dal fronte giallorosso tutto tace, e allora la stessa Fondazione commercialisti ha invitato i cittadini a non adagiarsi sugli allori: le scadenze vanno rispettate e il tempo a disposizione non è tantissimo.