Tav, manovra, sicurezza. I gialloverdi sul filo del rasoio

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E’ la vigilia di una settimana che si preannuncia campale per la tenuta dell’esecutivo gialloverde. Sono in arrivo al Senato il Decreto sicurezza bis, le mozioni sulla Tav e i primi passi in vista della nuova Legge di Bilancio.
Decreto sicurezza bis

Si parte lunedì a mezzogiorno in Senato. L’aula è chiamata a dire l’ultima parola sulla conversione in legge del decreto sicurezza bis. La maggioranza, già risicata, sconta i malumori di una mezza dozzina di esponenti 5 stelle. Per compattarla, il governo potrebbe ricorrere alla fiducia. Alla Camera i dissidenti sono stati 17 e il presidente Fico è uscito dall’aula al momento del voto. In soccorso della maggioranza potrebbero arrivare i senatori della Svp, o comunque di Fratelli d’Italia e Forza Italia: non potendo votare la fiducia, potrebbero lasciare l’aula per abbassare il quorum.
Manovra

L’Esecutivo va avanti con scene da “separati in casa”. Lo dimostra la nuova, doppia convocazione parallela delle parti sociali in vista della manovra economica. Sindacati e imprenditori saranno a palazzo Chigi con il premier Conte lunedì pomeriggio, al Viminale con Salvini martedì mattina. L’ultima volta il presidente del Consiglio aveva parlato di un atteggiamento istituzionalmente poco corretto del leader della Lega. Il cuore dell’incontro per Salvini è la flat tax, su cui ci sono le perplessità dei Cinquestelle e del Mef. Stavolta il leader della Cgil, Maurizio Landini, sfida il leader della Lega chiedendogli di essere presente a Palazzo Chigi. Entro il 27 settembre, il governo deve presentare alla Camere la nota di aggiornamento al DEF. E per metà ottobre, dovrà inviare a Bruxelles il progetto della legge di bilancio per il 2020.
Tav

Entro mercoledì arriverà il redde rationem politico sull’Alta velocità Torino Lione. Scontato il via libera all’opera, ormai, resta da capire quali equilibri e quali maggioranze si registreranno in Senato sulle diverse mozioni: quella No Tav dei 5 stelle, quelle a favore presentate dai gruppi di minoranza. La Lega rinuncia a un proprio testo ma dovrebbe bocciare la mozione Cinquestelle e approvare le altre. Sicuramente tra i grillini e il Carroccio sarà scontro aperto.

Nella Lega c’è sempre la tentazione di approvare il dl sicurezza alla Camera e al Senato per poi passare all’incasso con le elezioni anticipate. Finora Salvini ha frenato ma il ‘silenzio’ del vicepremier sulla tenuta o meno del governo è sospetto.