Tecnologia in auto

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191Per acquistare l’automobile che attualmente possiedo mi sono recato con il mio amico Mauro da un concessionario, ma mi sono intrattenuto nel piazzale a chiacchierare con altri amici visti per caso, fino a che Mauro mi ha chiamato a firmare i documenti del mezzo del quale lui aveva concordato l’acquisto. Anche per la vettura precedente ci sono stati pochi problemi: incontrando un altro concessionario, gli ho chiesto se poteva pensare ad un’automobile per me, e io sarei passato dopo alcuni giorni per le inevitabili formalità. Adesso che mi sono presentato, e ho chiarito quanto conosco o non conosco del mondo delle automobili, vi posso affermare che vedo con interesse ogni venerdì, all’interno del Tg 1 delle 13.30, la rubrica dedicata ai motori.
In ogni puntata vengono presentati nuovi modelli, e spesso si evidenzia la tecnologia che aiuta (o forse solo distrae) il guidatore. L’automobile ora ha un grande riquadro sul quale si imposta lo stile di guida (sportivo/tranquillo), e vari sensori: la mia automobile mi segnala se non ho messo la cintura di sicurezza, se lascio le luci accese dopo aver spento il motore, se la temperatura scende sotto lo zero e se la riserva di benzina si sta esaurendo, ma i mezzi più moderni segnalano anche se il guidatore dovesse esser stanco, o aver guidato per più di un certo numero di ore, se ci stiamo avvicinando ad un ostacolo in retromarcia, se un pedone attraversa all’improvviso davanti a noi, oppure se il veicolo davanti a noi ha frenato di colpo, e negli ultimi casi l’automobile rallenta o si arresta da sola.
Ma non è finita qui: in una recente puntata della rubrica ho visto che dall’automobile si possono comandare le tapparelle, le luci e la temperatura del condizionatore di casa, si può accendere il fuoco e preparare il caffè per quando arriveremo e altre attività che secondo me possono anche distrarre dalla guida.
Sì, perché ritengo che la tentazione sia forte, e credo che pochi si fermino per organizzare questa tecnologia, e la attivino piuttosto durante la guida. Ho appena fatto un viaggio di 1000 km, e soprattutto nei 500 di ritorno, la domenica, quando non c’erano camion, ho potuto osservare che tanti automobilisti alla guida sono intenti a usare mezzi tecnologici invece che badare alla strada: io me ne stavo tranquillo in prima corsia, a 130 all’ora, e non avevo nessuno davanti per tantissimi chilometri, mentre in terza corsia più di una persona se ne stava a chattare, formando un tappo per chi voleva sorpassare.
Una cosa che mi disturba è che ancora, nonostante se ne sia parlato, nessuno ha ancora creato un segnalatore che avverte se si scende dalla macchina lasciando inavvertitamente un bambino nel suo seggiolino: in fin dei conti basterebbe un sensore simile a quello che sente il peso del passeggero accanto al guidatore, e lo avverte di allacciare la cintura, unito ad un cicalino simile a quello che mi segnala se lascio le luci accese dopo aver spento il motore.
Quindi… ok la tecnologia, ma la stiamo usando in maniera corretta?

Giorgio Dendi