TERREMOTO GIUDIZIARIO A REGGIO CALABRIA: ORA I PARTITI TRADIZIONALI FACCIANO PULIZIA INTERNA

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“L’arresto, nell’ambito dell’operazione “Libro nero”, di Alessandro Nicolò e quello ai domiciliari di Sebi Romeo con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso getta una nuova ombra, PESANTISSIMA, sulla politica regionale dei vecchi partiti, ancora una volta collegata alla ‘ndrangheta dalla magistratura reggina, che in altra inchiesta aveva già ricostruito personaggi e rapporti della cupola mafiosa capace di introdurre i propri candidati nelle istituzioni”.

Lo affermo in una nota insieme alla collega parlamentare del MoVimento 5 Stelle Bianca Laura Granato aggiungendo che E’ GRAVE anche la posizione addebitata all’ex consigliere Demetrio Naccari Carlizzi, indagato per aver chiesto voti alla ‘ndrangheta.

Adesso, e senza finzioni, FACCIANO PULIZIA INTERNA il Pd, di cui è esponente Romeo, e Forza Italia e Fratelli d’Italia, che a braccia aperte hanno accolto Nicolò. Reggio Calabria, in cui, come conferma l’operazione “Libro nero”, spadroneggia un’imprenditoria vicina alla criminalità, è una polveriera. TUTTO QUESTO ERA BEN NOTO, specie ai partiti tradizionali, che peraltro non hanno avuto riserve candidando Romeo e Nicolò.

Con l’inchiesta “Libro nero” la magistratura dimostra ancora L’IPOCRISIA e L’OPPORTUNISMO del sistema partitico calabrese, mentre il governatore Gerardo Mario Oliverio Gerardo Mario Oliverio resta comodamente in silenzio, non potendo nascondere i propri accordi politici con Romeo e le varie postazioni di potere che con lui ha spartito.

IN CALABRIA LE ELEZIONI SI VINCONO SCENDENDO A PATTI CON LA ‘NDRANGHETA, che stabilisce il prezzo del proprio appoggio. Per cambiare serve una forte presa di coscienza dell’elettorato, cui la vecchia politica e le cosche hanno rubato risorse, possibilità, speranze e futuro.
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Francesco Sapia