TERZO VALICO, GARE TRUCCATE E MAZZETTE AD ALTA VELOCITÀ: IN 30 A GIUDIZIO

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Abbiamo fatto 30, e chissà che non si possa fare 31 (o anche di più…). A tanto ammontano i rinviati a giudizio nell’inchiesta sulle presunte gare truccate per la realizzazione del Terzo Valico ferroviario, in particolare quelle per i tunnel in Liguria e Piemonte.
Tra questi, i volti più noti sono quelli di Pietro Salini, AD di WeBuild (accusato di turbativa d’asta); di Giandomenico Monorchio (turbativa d’asta e corruzione), imprenditore e figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato Andrea (quest’ultimo, inquisito per turbativa d’asta, avrebbe fatto da sponsor al figlio); di Ettore Incalza (turbativa d’asta), storico “grand commìs” delle maxi-opere, che si sarebbe speso per Monorchio.
L’inchiesta era nata a Genova, dove ha sede il COCIV (il Consorzio per la progettazione e la costruzione della Linea Ferroviaria ad Alta Velocità Tortona/Novi Ligure Genova), ma ben presto si è ramificata anche tra Roma e Firenze.
La giustizia, però, dovrà correre e prendere subito i binari giusti: sullo sfondo, infatti, si intravede lo spettro della prescrizione, che per la maggior parte delle contestazioni scatterà entro la metà dell’anno  prossimo.