Titoli di Gianfranco Torriero (Vice Direttore Generale dell’ABI)

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Tratto da “ Lessico Finanziario “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore

Il titolo è uno strumento finanziario che permette l’investimento in quote di capitale o di debito di un ente, sia pubblico sia privato.

L’investimento in quote di capitale, cioè in azioni, conferisce all’investitore il ruolo di azionista, che in questa veste diventa titolare di diritti amministrativi e patrimoniali. Tra questi sono inclusi il diritto a ricevere un dividendo, qualora deliberato dall’Assemblea dei Soci, che è la remunerazione associata all’investimento in azioni, e il diritto a votare in Assemblea (tale diritto non è previsto per le cosiddette azioni di risparmio, che tuttavia hanno un privilegio nel caso di distribuzione di dividendi).

L’investimento in un titolo di debito od obbligazione conferisce all’investitore il diritto a ricevere, alle scadenze predefinite, il rimborso del capitale sottoscritto e una remunerazione a titolo di interesse (la cosiddetta cedola). I titoli obbligazionari vengono quindi emessi per raccogliere sul mercato risorse finanziarie e rappresentano per l’emittente debiti di finanziamento.

Gli elementi che sinteticamente caratterizzano una obbligazione sono: l’emittente, il tasso di interesse nominale, la durata, la cedola, la modalità di rimborso e il prezzo di rimborso.

In dettaglio:

    • relativamente all’emittente, possono emettere obbligazioni lo Stato (e in questo caso le obbligazioni vengono definiti “titoli di Stato”) o un altro ente pubblico, un organismo sovranazionale, una banca, le società per azioni e altre società;

    • il tasso di interesse nominale, che può essere fisso per tutta la durata dell’obbligazione, oppure variabile (predeterminato oppure indicizzato);

    • la durata è il periodo di tempo che intercorre tra l’emissione e la scadenza (in inglese “maturity”) dell’obbligazione. Esistono obbligazioni con una breve durata (anche di pochi mesi), mentre altre hanno una scadenza molto posticipata nel tempo;

    • la cedola o “coupon”, che corrisponde all’interesse periodico che l’emittente paga periodicamente ai propri obbligazionisti. La cedola può essere pari a zero (obbligazione zero coupon) oppure periodica a scadenze predeterminate;

    • la modalità di rimborso, che può essere ordinaria (rimborso in un’unica soluzione a scadenza, oppure rimborso progressivo a determinate scadenze), oppure straordinaria (rimborso anticipato oppure riacquisto sul mercato);

    • il prezzo di rimborso, che può essere fisso oppure variabile.

La compravendita dei titoli avviene o sul mercato primario – in occasione dell’emissione dello strumento finanziario in questione – o sul mercato secondario – nel caso di acquisto di titoli già in circolazione.

L’investimento in titoli, al pari dell’investimento in ogni attività finanziaria che offre un rendimento, non è mai privo di rischio. Tipicamente, infatti, sono soggetti a tutte le tipologie di rischio proprie degli strumenti finanziari: rischio di interesse (connesso con le variazioni dei tassi di interesse), rischio di credito o rischio emittente (legato alla possibilità che l’emittente sia inadempiente, in tutto o in parte, nel pagamento degli interessi e/o del capitale o in caso di liquidazione della società di cui si è Soci), rischio di liquidità (connesso alla difficoltà di vendere rapidamente e senza perdite in termini di prezzo il titolo) e rischio di cambio (presente solo se i titoli sono denominati in valuta diversa da quella domestica ed è legato alla variabilità del rapporto di cambio tra le due valute).