Torino e le Città Creative UNESCO del Design immaginano la mobilità urbana di domani a misura d’uomo e d’ambiente

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Nell’ambito dell’edizione 2021 della rassegna Torino Design of the City, due giorni di confronto con esperti e operatori locali per scambiare esperienze e lavorare insieme ad una mobilità futura sostenibile

 

TORINO – È possibile favorire una transizione ecologica verso una mobilità urbana più dolce e green? Come possono le città costruire consenso e partecipazione intorno a progetti maggiormente sostenibili? In futuro riusciranno a coesistere diversi sistemi di trasporto nel rispetto dell’ambiente? Le politiche dei parcheggi possono rappresentare una valida risposta all’intenso traffico cittadino? Sono solo alcuni dei temi di discussione che hanno animato il confronto tra oltre 40 persone, tra tecnici, operatori locali, esperti, rappresentanti di associazioni di categoria che hanno preso parte al workshop internazionale nell’ambito dell’edizione 2021 della rassegna Torino Design of the City, organizzato dalla Città di Torino all’interno della rete delle Città Creative UNESCO del Design che, oltre al capoluogo piemontese, vede la partecipazione di Saint-Etienne, Graz, Kortrijk, Detroit, Geelong e Puebla.

L’appuntamento è una delle tappe del progetto internazionale “Automotive Project”, coordinato dalla Città di Saint-Étienne e incentrato sul tema dell’automobile e della mobilità, per scambiare esperienze, visioni e lavorare insieme ad una mobilità futura sostenibile per l’ambiente, le persone e l’economia.

 

Nei due giorni di dialogo è stato presentato il progetto Torino Mobility Lab cofinanziato dal Ministero della Transizione Ecologica con il “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”, che ha assunto come campo di sperimentazione San Salvario, quartiere molto denso, sede della stazione ferroviaria di Porta Nuova e di università, ospedali, scuole, servizi pubblici, locali, imprese e negozi, che si affaccia sullo storico Parco del Valentino.

Ideato e sviluppato da un’unità di missione della Città di Torino composta da tecnici ed esperti dell’Area Mobilità e del Laboratorio Città Sostenibile di ITER, con la collaborazione del Politecnico di Milano e dell’ATI coordinata dall’Agenzia di Sviluppo Locale di San Salvario, il progetto nasce per sperimentare a scala di quartiere un processo di trasformazione urbana verso un modello di mobilità attiva e condivisa, promuovendo modelli alternativi al muoversi in città. Iniziato nel 2017 con un orizzonte temporale che guarda fino al 2023, Torino Mobility Lab si sta già concretizzando in una serie di iniziative che vanno dall’introduzione di strumenti di pianificazione innovativi e infrastrutture per una mobilità sostenibile alla realizzazione di interventi sullo spazio pubblico e nuove pedonalizzazioni con particolare attenzione agli spazi di prossimità delle scuole, dalla valorizzazione della pratica dello sharing al coinvolgimento dei cittadini, in particolare dei più piccoli attraverso il sistema educativo locale.

Durante il workshop diversi temi sono stati oggetto di dibattito e scambio tra i partecipanti, sia come analisi e proposte per rafforzare l’esperienza Torino Mobility Lab, sia per arricchire e accrescere l’analisi progettuale e culturale di “Automotive Project” attraverso la lente dei concetti chiave proposti dalle stesse Città Creative UNESCO del Design: human scale, product scale, city scale. Dal confronto all’interno di gruppi di lavoro – sintetizzato in numerosi scenari di mobilità possibile, che andranno ad arricchire una mostra al Castello del Valentino – sono emersi diversi spunti di riflessione e precise esigenze condivise a livello internazionale.

In primo luogo, la necessità di una governance che sostenga scelte politiche e ambientali coraggiose, supportate con strumenti operativi e gestionali che sappiano esplorare nuove strade, ma che si attrezzi anche di personale formato, con competenze trasversali e in grado di collaborare con le aziende automobilistiche per raggiungere uno scopo comune.

In seconda battuta si è evidenziata l’importanza di rendere il trasporto alternativo all’auto realmente più appetibile, per esempio, disincentivando l’uso della propria vettura facendo leva sul costo del parcheggio, offrendo maggiori spazi per la sosta delle bici e progettando autobus funzionali ed ecologici, ma anche piacevoli esteticamente.

Anche la comunicazione si è confermata un asset strategicoa tutti i livelli: di governance, per collaborare tra i diversi settori che si occupano di mobilità, ambiente, territorio, ma anche per divulgare all’esterno, ai cittadini, ciò che viene realmente progettato e realizzato; di campagne di sensibilizzazione a favore di una mobilità sostenibile nei confronti delle tematiche ambientali e di salute, della qualità e vivibilità dello spazio pubblico “liberato” dalle auto; di campagne di informazione sull’uso dei mezzi alternativi all’auto privata, sulla sicurezza ed educazione stradale; e di progettazione per coinvolgere il territorio nel processo di trasformazione, a partire dalle fasi embrionali fino all’attuazione.

Si è concordato, infine, su un ultimo punto fondamentale: l’importanza di avviare questo percorso di cambiamento e consapevolezza già nelle scuole, in quanto fulcro nevralgico di trasformazione della città e dei cittadini del futuro, da coinvolgere direttamente in interventi temporanei, sperimentazioni e proposte.

Il workshop e la mostra collegata sono stati ospitati nel Castello del Valentino, sede del Politecnico di Torino e partner dell’iniziativa, e sono inseriti nelle manifestazioni 2021 di Torino Design of the City e della European Mobility Week.